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Caos concorso di Medicina, la Giannini: "La prova non dovrà essere ripetuta"

L'annuncio del ministro: "Abbiamo trovato una soluzione che ci consente di salvare il tutto"

ROMA. Le prove per l'accesso alle Scuole di specializzazione in Medicina del 29 e 31 ottobre non dovranno essere ripetute. Abbiamo trovato una soluzione che ci consente di salvare i test». Lo annuncia il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Stefania Giannini.

Ieri il presidente del Cineca, Emilio Ferrari, aveva annunciato che rimetterà il suo mandato. Il responsabile del Consorzio universitario che ha preparato il test di ingresso alle specializzazioni di Medicina riconosce l'errore e dice a RaiNews24: «È un atto dovuto da parte mia portare a termine questa operazione, dopo di che rimetterò il mio mandato», Semplici errori o strategie dietro l'annullamento dei test d'ingresso alle scuole di specializzazione in Medicina disposto dal Miur? A chiederselo è il presidente degli Ondontoiatri Giuseppe Renzo il quale, ricordando la lunga sequela di inconvenienti che hanno segnato recenti prove per aspiranti medici, sollecita chiarimenti.

«Come non dare ascolto a chi afferma convintamente che si possa trattare di strategie! - afferma in una nota - . C'è però da domandarsi, strategie miranti a quali obiettivi? Oppure si tratta di incapacità, pressapochismo e di inettitudine? Non so cosa sia più grave«.     Se devo valutare sulla base dei danni a dir poco devastanti, provocati da errori contenuti negli ultimi tre bandi per l'accesso programmatico ai Corsi di laurea sanitari - continua - sospettare che possa esistere la volontà di affossare la programmazione, senza trascurare il fatto che nel frattempo si subiscono Corsi di laurea in odor di illegittimità (le interrogazioni sulla questione Tirana, ad esempio, non hanno ancora oggi ricevuto risposte da parte del Ministro. Cosa ne impedisce una chiarificazione?). In tutti e tre gli anni, infatti, e con Ministri diversi, gli errori hanno fornito materia abbondante per i ricorsi e, quindi, il riconoscimento al c.d. diritto allo studio per migliaia di aspiranti sanitari.    »Le incapacità evidenziate - conclude Giuseppe Renzo - devono trovare tempestiva soluzione.

E ovviamente non mancano le polemiche anche dai diretti interessati, ovvero dai candidati. Piuttosto che rifare i test per l'accesso alla specializzazione è disposta a fare ricorso: così all'ANSA una candidata romana, all'indomani dell'annullamento di parte dei test per un errore nelle domande.    «L'esame è stato devastante. È stata l'esperienza più faticosa di tutto il mio percorso per diventare medico» spiega l'aspirante specializzanda in cardiologia. «Perchè dobbiamo pagare noi per un errore che hanno fatto loro? La trovino loro la soluzione. Ma non può essere quella di rifare le prove» afferma.

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