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Nodo delle deleghe, lunedì vertice

In tanti aspirano all’Agricoltura, l’assessorato con peso maggiore dal punto di vista finanziaria e delle ricadute politico-elettorali. Ma quella poltrona sembra destinata a Nino Caleca di Articolo 4

PALERMO. Un incontro con alcuni leader di partito, ieri, non ha sciolto il nodo deleghe. E così l’ultimo atto prima che il Crocetta ter possa salpare è rinviato a lunedì, quando si svolgerà un vertice di maggioranza.

Crocetta ha ribadito ieri agli alleati che vorrebbe avere l’ultima parola sull’indicazione degli assessori alla Formazione e all’Energia. Nel primo caso è strafavorita Mariella Lo Bello, nel secondo c’è maggiore incertezza. Linda Vancheri è pronta a proseguire il suo lavoro alle Attività produttive ma non è escluso che possa trasferirsi proprio al settore Rifiuti ed Energia. Confermata la Borsellino alla Sanità, l’altra incertezza riguarda la Funzione pubblica: assessorato delicatissimo che l’Udc vorrebbe lasciare malgrado abbia un assessore designato, Marcella Castronovo, che di queste materie si è occupata lavorando in passato anche con Delrio.

In tanti aspirano all’Agricoltura, l’assessorato con peso maggiore dal punto di vista finanziaria e delle ricadute politico-elettorali. Ma quella poltrona sembra destinata a Nino Caleca di Articolo 4. Il Pd punta invece proprio alla Funzione pubblica e dovrebbe avere con facilità anche le deleghe ai Beni culturali e al Turismo dove andranno Antonio Purpura e Cleo Li Calzi (o viceversa). Bruno Caruso sembra destinato al Lavoro mentre maggiore incertezza resta sul magistrato Vania Contrafatto.

Il clima per risolvere questi nodi è tuttavia rasserenato dalla mozione di sfiducia andata al voto nella notte fra giovedì e venerdì. La maggioranza ha battuto le opposizioni per 44 a 37. Segnale che la pax figlia del nuovo governo è al momento al riparo da scossoni. Anzi, il presidente Crocetta potrebbe ritrovarsi inaspettatamente un alleato in più. L’Mpa ha infatti preso le distanze da Forza Italia. E lo ha fatto pubblicamente in aula col capogruppo Roberto Di Mauro: «Aver portato al voto la sfiducia nei giorni in cui veniva formato un nuovo governo è stato un errore. Il ruolo di Forza Italia è stato deleterio e quindi si apre una fase nuova nelle relazioni con quel partito, anche in sede parlamentare. Valuteremo di volta in volta il lavoro e le proposte che verranno dai nuovi assessori, alcuni dei quali conosco e stimo». Il riferimento è a Cleo Li Calzi e Nino Caleca.

Ma per Enzo Gibiino di Forza Italia e Giuseppe Castiglione del Nuovo centrodestra «la maggioranza non avrà i numeri per governare».

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