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Lotta all'obesità, utile indicare le calorie anche sugli alcolici

Lo propone la Royal Society per la salute pubblica

LONDRA. Un bicchiere di vino può contenere le stesse calorie di un dolce. I medici lo ricordano puntualmente, ma secondo la Royal Society britannica per la salute pubblica (Rsph), c'è bisogno di fare di più e, nell'ottica di intensificare la lotta all'obesità, suggerisce
che anche sulle etichette degli alcolici venga indicato il conteggio delle calorie.

«È sorprendente ma l'80% degli adulti non ha idea di quante calorie possano contenere le bevande e anche quando ne sono consapevoli comunque le sottostimano», ha detto alla Bbc Shirley Cramer della Rsph, suggerendo che aggiungere il valore calorico degli alcolici sulle etichette può aiutare nella lotta all'obesità ma anche «probabilmente ridurre il consumo di
alcol».

Intanto, è stato siglato un Patto tra le Regioni per combattere l'obesità dei bambini: è quanto auspicano tutti gli assessori regionali all'Agricoltura che al Salone del Gusto di Torino, hanno approvato all'unanimità un protocollo che sarà esaminato dalla conferenza Stato-Regioni. In sintesi si tratta di cambiare le abitudini alimentari dei giovanissimi a partire dall'eliminazione nelle scuole dei distributori automatici di merendine, bevande gassate, noccioline salate. Al loro posto ne sarebbero installate altre per forniscano yogurt, frutta fresca, panini farciti con ingredienti di qualità. La notizia, diffusa stamattina su alcuni quotidiani, è destinata a suscitare dibattito. In Piemonte, infatti, era già stata presentata una proposta di legge regionale che andava nella stesa direzione salutista, ma rimase nel cassetto, considerata la protesta, in particolare delle aziende delle macchine distributrici.

A proporre il nuovo protocollo è stato l'assessore all'Agricoltura della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero, che ha sottolineato l'urgenza di provvedimenti a tutela della salute dei bambini e degli adolescenti. L'assessore ha anche osservato che dei 250 mila decessi all'anno per tumori, una grande parte è legata proprio a un consumo sbagliato di cibi sbagliati.

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