Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Naufragio di un gommone sul Canale di Sicilia, almeno 20 dispersi

L'imbarcazione era diretta in Italia. In 93 sono stati tratti in salvo dalla guardia costiera. Aperte le ricerche delle altre persone che erano a bordo

ROMA.  Almeno 20 migranti risultano dispersi nel Canale di Sicilia, a largo della Libia, per il naufragio di un gommone diretto verso l'Italia. A dare l'allarme altri 93 migranti che sono stati tratti in salvo dalla Guardia Costiera, i quali hanno riferito che sul gommone erano in 113. L'equipaggio della nave Fiorillo, della Guardia Costiera, è impegnata nelle ricerche dei dispersi.
«Dal tempestoso mare della vita, al quieto mare dell'eternità, in un infinito abbraccio»: è la frase incisa nella lapide marmorea in memoria di tutti gli  immigrati vittime di naufragi che l'amministrazione comunale di Castellamare del Golfo ha posto nel campo comune dove sono stati sepolte trenta vittime dei naufragi avvenuti a Lampedusa e nel canale di Sicilia, il 3 e il 12 ottobre 2013. La lapide marmorea sarà scoperta al cimitero sabato 1 Novembre 2014, alle ore 10,30, alla presenza del Prefetto di Trapani Leopoldo Falco. Il campo comune è stato anche ricoperto d'erba e sono state poste le lapidi in marmo per ogni morto. Nello stesso campo, lo scorso anno, l'amministrazione ha posto anche una scultura in arenaria, donata dall'artista britannico Mike Power.

«Vogliamo che questo campo del nostro cimitero diventi un simbolo di solidarietà e fratellanza. La memoria di questi nostri fratelli rimane perenne in questo abbraccio del nostro paese che accoglie i morti, ma anche i vivi, con grande affetto. Invito ancora i cittadini ad essere presenti alla cerimonia - afferma il sindaco Nicolò Coppola-, a donare un pensiero o un fiore a chi non ha nessuno qui, così come già avvenuto il 3 ottobre, nella cerimonia di commemorazione per l'anniversario della tragedia di Lampedusa. In quella occasione è stata una grande emozione pregare su queste tombe ed in particolare su quelle dei due giovani eritrei che grazie alla moglie ed alla sorella, non sono più dei numeri».

Caricamento commenti

Commenta la notizia