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Estratto di fungo giapponese contro il tumore al collo dell'utero

"E' un integratore alimentare senza effetti collaterali e con funzione immunomodulanti"

ROMA. Da tre a sei mesi per sradicare, grazie ad un fungo giapponese, il papilloma virus (Hpv), nemico numero uno della salute delle donne in quanto principale causa di tumore al collo dell'utero e contro il quale esistono vaccini ma non cure. A dimostrare l'efficacia dell'AHCC, sostanza prodotta dal fungo shiitake, ben noto in oriente, come integratore alimentare per le sue proprietà immunostimolanti, è uno studio condotto presso l'Università del Texas Health Science Center a Houston, i cui risultati sono stati presentati all'XI Conferenza Internazionale della Società di Oncologia integrativa. Studi preclinici precedentemente condotti dalla stessa università avevano già suggerito che il composto può migliorare la funzione delle cellule che allontanano le infezioni e prevenire, così, la crescita tumorale.

Il team ha quindi arruolato dieci donne positive all'Hpv e ha somministrato loro una volta al giorno per un massimo di sei mesi, una formulazione orale di AHCC. Tre mesi dopo l'avvio della sperimentazione, otto di queste donne sono risultate negative all'infezione da Hpv. Le restanti hanno dovuto assumere AHCC per l'intero ciclo di sei mesi per vedere risultati. I risultati sono «molto incoraggianti», secondo Judith Smith, principale autore dello studio e professore presso il Dipartimento di Ostetricia, Ginecologia e Scienze della Riproduzione dell'Università texana, tanto più che «il fungo shiitake è un integratore alimentare senza effetti collaterali e con funzione immunomodulanti». Lo studio verrà presto esteso ad un campione più numeroso di donne.

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