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Delrio: da Camusso accuse infantili al governo

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio: "Su scontri Roma non metto in croce nessuno, prima si faccia chiarezza su ciò che è accaduto"

ROMA. "Aggrapparsi alla dichiarazione di un imprenditore è, nel migliore dei casi, infantile", nel peggiore "rivela una vecchia logica del sospetto e dell'insinuazione".

Intervistato da un quotidiano, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio risponde così alla leader Cgil Susanna Camusso, che ieri dallo stesso quotidiano aveva accusato il governo Renzi di essere nato grazie ai poteri forti, come dimostrerebbe una dichiarazione di Marchionne. "Se la Cgil guardasse solo ai fatti - dice il sottosegretario - capirebbe che è esattamente il contrario. Noi abbiamo tassato le rendite finanziarie e le banche. Andate a chiedere se certi manager e certi banchieri sono contenti di questo governo".

Delrio torna sulle critiche del sindacato della Camusso alle misure del governo: "Se la Cgil ha dei dubbi dimostri con un' analisi economica seria come si fa a raggiungere gli stessi obiettivi". L'ex sindaco di Reggio Emilia spiega che il governo non vuole dividere il Paese, ma farlo uscire "dal suo status attuale". E sottolinea: "Qual è il Paese che abbiamo trovato, chi lo ha portato fin qua? Non c'è stato il coraggio di riformare gli enti locali, la pubblica amministrazione, la giustizia e non è questo il motivo per cui l'Italia è in queste condizioni? La mancanza di decisione ha conseguenze peggiori del non scegliere".

Quanto agli scontri di ieri sotto il ministero dello Sviluppo Economico "non gettiamo la croce addosso a nessuno - dice Delrio - finché non sarà chiara la dinamica dell'episodio". "Gli operai stavano facendo il loro mestiere difendendo il posto di lavoro. E i poliziotti facevano il loro. Anche gli agenti sono dei lavoratori".

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