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Calci e pugni ad arbitro di 17 anni: 5 anni a giocatore e massaggiatore

Denunciato nel Pugliese anche per istigazione a delinquere il presidente dell'Atletico Cavallino, Rosario Fina. Le sue frasi choc in un video su You Tube: "Se mi fosse capitato tra le mani, l'avrei ammazzato"

BARI. È stato denunciato per istigazione a delinquere il presidente dell'Atletico Cavallino, Rosario Fina, di 56 anni, coinvolto nell'aggressione, domenica scorsa, ad un arbitro 17enne, aggredito con calci e pugni da calciatori, dirigenti e tifosi, prima in campo, poi negli spogliatoi. Il giudice di gara era stato accusato di avere assegnato un calcio di rigore in favore degli ospiti del Cutrofiano sul risultato di 2-1 per i padroni di casa (campionato seconda categoria).  Oltre al presidente sono stati denunciati il calciatore 22enne che ha aggredito l'arbitro e un pregiudicato 28enne, sostenitore della squadra di casa. Questi ultimi due risponderanno di violenza privata in concorso con persone non ancora identificate. Per i tre è stata chiesta l'applicazione del Daspo.

I carabinieri - si apprende - stanno vagliando anche la posizione di altre due persone. La denuncia nei confronti di Fina riguarda anche le dichiarazioni choc rese dal presidente subito dopo i fatti in un filmato caricato su Youtube. Dice Fina: «Se fosse capitato tra le mie mani, lo avrei ammazzato». Il patron del Cavallino non sarebbe nuovo a episodi del genere: nel gennaio del 2013 venne squalificato per 13 mesi per essere entrato in campo e per aver strattonato l'arbitro colpendolo con una testata al petto.

Sono stati squalificati per cinque anni e potrebbero dire addio ai campi di calcio il calciatore Massimo Lo Deserto e il massaggiatore Gerardo Monittola, entrambi dell'Asd Cavallino, accusati di aver partecipato all'aggressione ai danni dell'arbitro 17enne della partita di domenica scorsa in casa contro il Cutrofiano. Lo ha deciso il giudice sportivo che ha imposto la sanzione della perdita della gara con il risultato di 0-3 in favore del Cutrofiano. L'arbitro era stato accusato di avere assegnato un calcio di rigore in favore degli ospiti sul risultato di 2-1 per i padroni di casa (campionato seconda categoria). Al Cavallino è stata comminata un'ammenda pecuniaria di 2.500 euro e la squalifica del campo sino a tutto giugno 2015, con l'obbligo di disputa delle gare interne da giocare in campo neutro e a porte chiuse.

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