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La politica siciliana si schiera contro Grillo: "Cerca i voti della mafia"

Il presidente della Regione Crocetta: "Va a braccetto con Dell'Utri e Di Vincenzo, è xenofobo e razzista, insulta le persone anche per le proprie scelte individuali". D'Alia: "Un'offesa alla vittime di Cosa Nostra"

PALERMO. «Beppe Grillo oggi è un barbaro politicante che cerca i voti della mafia per fini di potere, va a braccetto con Dell'Utri e Di Vincenzo, è xenofobo e razzista, insulta le persone anche per le proprie scelte individuali». Così il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, commenta le dichiarazioni di ieri sera, a Palermo per lo 'sfiducia day', di Beppe Grillo sulla mafia e nei suoi confronti.  «Per Grillo - dice Crocetta - la politica non serve a trasformare la società e farla crescere ma deve inseguire solo i voti anche quelli razzisti, mafiosi e persino omofobi». E aggiunge: «Non temo la sfida di chi pensando di accaparrare consensi utilizza bassezze senza limiti»

La politica siciliana (e non solo) ha fortemente criticato  le dichiarazioni di Grillo riguardanti Cosa Nostra. «Affermazioni deliranti che si commentano da sole e che se dovessero essere prese sul serio suonerebbero come un modo antico di chiedere i voti a cosa nostra», dice il presidente dell'Udc Giampiero D'Alia.  "Le parole di Grillo suonano come un'offesa alle tante vittime di mafia, agli uomini dello Stato morti per difendere l'Italia», dice Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone, ucciso da Cosa nostra. «Sono indignata - aggiunge -. Come si fa a dire che la mafia 'aveva una sua moralè? Come si fa a dire cose del genere?». «A Grillo dico che non si può trattare un argomento tanto doloroso con tanta superficialità - prosegue Maria Falcone -. Credo che prima di parlare bisognerebbe andarsi a rivedere la storia, anche  quella di Giovanni e dei tanti altri servitori dello Stato e delle istituzioni». «Giovanni diceva sempre - conclude Maria Falcone - che l'errore più grosso che si possa fare, parlando di mafia, è la generalizzazione, dire che tutto è mafia. Per contrapposizione significa che niente è mafia».

 «Non c'è alcun pensiero dietro le frasi ad effetto di Beppe Grillo e per questo non tengo in alcuna considerazione le cose che dice, per quanto possano apparire gravi. Ritengo che il leader Cinque Stelle sia un' invenzione mediatica». Così Pina Grassi, vedova di Libero,
l'imprenditore ucciso dalla mafia nel '91 per aver detto no agli estorsori di Cosa nostra, commenta le frasi sulla mafia pronunciate ieri sera da Grillo a Palermo nel corso dello
«Sfiducia day». «Non escludo che il comico possa apparire originale e far presa su qualcuno - aggiunge - ma non certo su chi ha esperienza delle cose. Se i media smettessero di amplificare le sue sortite, non ci sarebbe più alcun fenomeno Grillo».

 "Le parole di Grillo sulla mafia sono indegne e deliranti. Dire, infatti, che aveva una sua morale e che andrebbe quotata in borsa, è ripugnante. Chieda scusa agli
italiani".  Lo afferma il segretario nazionale di IdV Ignazio Messina.

«Solo un uomo sull'orlo della disperazione può fare affermazioni incredibili come quelle di Grillo a Palermo. L'ex comico ha infatti capito che il suo M5s non va più da nessuna parte, dopo aver buttato nel wc (per usare un linguaggio a lui familiare) milioni di voti e la fiducia degli elettori», dice il deputato del Pd Davide Faraone.

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