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Devono restituire 140 milioni, laboratori siciliani tornano in piazza

La protesta con un sit-in davanti all’Ars

PALERMO. Nuovo capitolo nella guerra a suon di carte bollate tra i laboratori d'analisi convenzionati e la Regione. Mercoledì i rappresentanti delle sigle sindacali (Ctds, Abs, Cssp, Federbiologi, Federlab e Laisan) scenderanno in piazza Marina a Palermo, per poi andare all'Ars, per protestare contro la restituzione delle somme incassate (140 milioni), dal 2007 al 2013, sulla base di un vecchio tariffario regionale, per la mancata applicazione del «tariffario Bindi».

Dal 2007, in pratica, le tariffe applicate dai medici avrebbero tenuto conto di un vecchio prezziario più conveniente, mentre la Regione sostiene che se ne doveva applicare un altro che prevedeva dei tagli (il tariffario Bindi).

Sulla base di una serie di sentenze del Tar e del Cga, le Asp hanno avviato l'iter per avere indietro quei soldi, ma gli specialisti hanno presentato un esposto alla procura della Corte dei Conti. Nell'esposto, gli specialisti rilevano che «le sentenze del Tar e del Cga non stabiliscono la revoca del tariffario regionale, ma soltanto l'applicazione di un taglio del 20 per cento sui prezzi».

Domenico Marasà, leader del Cdts, si chiede allora «su quali basi la Regione stia chiedendo di restituire i soldi e, ammesso che l'assessorato alla Salute abbia ragione, come mai da allora ha continuato a stabilire i budget annuali sulla base del tariffario regionale e non su quello Bindi?». In terzo luogo - si legge nell'esposto - «come mai la Regione nel 2013 ha messo in Bilancio tra le entrate certe i 140 milioni che avremmo dovuto restituire, in un momento in cui le Asp non avevano ancora finito di fare i conti?». Insomma, la battaglia continua.

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