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In Sicilia i soldi pubblici sono finiti e la formazione crea disoccupati

I SOLDI SONO FINITI, MA LA SPESA NON SI FERMA
In sei anni le risorse destinate alla spesa corrente sono crollate del 35%. Un taglio insostenibile in una terra Regione-dipendente come la nostra; ma il Governo e l'Ars non sono stati sfiorati neanche dal dubbio che a minori entrate dovessero corrispondere minori uscite. E così si rinviano i pagamenti dovuti e si stornano risorse da un capitolo all'altro.
Giornale di Sicilia, 23 ottobre 2014

 

SUI MARCIAPIEDI I SOLDI DELLA FORMAZIONE
I soldi stanziati per la formazione in Sicilia si utilizzano per i marciapiedi. Sono stati finanziati 363 progetti in piccoli comuni siciliani. Finanziamenti che oscillano tra i 114 e i 115mila euro l'uno, utilizzati per la «sistemazione», il «rifacimento», la «manutenzione» e perfino la «realizzazione» ex novo di marciapiedi. Peccato che i quattrini arrivano dal Fondo Sociale con cui l'Europa finanzia i progetti sul «capitale umano».
Il FattoQuotidiano, 22 ottobre 2014

 

PERSONALE: QUINDICI MILIONI DI EURO AL GIORNO
Il personale a carico della Regione ha raggiunto la soglia di 20.103 unità, con costo di circa 955 milioni di euro all'anno. A pesare ulteriormente ci sono però le retribuzioni comunque riconducibili alla Regione: 275 milioni di euro per forestali ed Azienda, 300 milioni per le società partecipate, 7 milioni per i «comandati» in altri enti, 23 milioni per le scuole regionali, 223 milioni per la formazione ed altri enti. Con i pensionati e la sanità la Regione spende circa 15 milioni di euro al giorno per salari, stipendi e vitalizi.
Corte dei Conti, Relazione sul bilancio regionale, 3 luglio 2014
PENSIONI: INELUDIBILE IL RICALCOLO
I pensionati costano 642 milioni di euro; di questi quasi 500 milioni sono direttamente a carico della Regione. Dal punto di vista della spesa, è come se ai 20 mila dipendenti regionali si sommassero circa 15 mila pensionati. La riforma pensionistica dello Stato del 1996 ha trovato applicazione in Sicilia soltanto nel 2004. Secondo la Corte dei Conti «appare ineludibile un nuovo intervento legislativo per incidere sul metodo di calcolo».

Corte dei Conti, Relazione sul bilancio regionale, 3 luglio 2014

 

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