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Usa, ancora momenti di paura alla Casa Bianca: fermato un intruso

L'episodio è accaduto al termine di una giornata in cui anche negli Stati Uniti l'allerta è stata elevata ai massimi livelli in seguito all'attacco sferrato al Parlamento canadese

WASHINGTON. Momenti di tensione ieri sera alla Casa Bianca, quando ancora una volta un intruso è riuscito a scavalcare l'inferriata dirigendosi verso la residenza presidenziale. L'uomo stavolta è stato immediatamente bloccato dagli agenti del Secret Service, grazie all'aiuto di cani poliziotto. L'episodio è accaduto al termine di una giornata in cui anche negli Stati Uniti l'allerta è stata elevata ai massimi livelli in seguito all'attacco sferrato al Parlamento canadese, con l'uccisione di un militare. Alla domanda se ci potesse essere un collegamento tra l'intrusione e quanto accaduto ad Ottawa, il portavoce del Secret Service si è limitato a dire che sono in corso delle indagini sull'episodio, spiegando come quanto avvenuto in Canada viene tenuto nella dovuta attenzione e considerazione.

L'intruso, un 23enne di Bel Air, è stato quindi ricoverato in ospedale per le ferite dovute ai morsi di un cane. Ma - è stato spiegato - non è in pericolo di vita. La Casa Bianca è rimasta in 'lockdown' per oltre 90 minuti, con gli agenti del Secret Service che hanno scandagliato l'intera area della residenza presidenziale per accertarsi che non ci fossero altre persone infiltratesi nel giardino.  I tanti turisti e curiosi che di solito affollano il tratto di Pennsylvania Avenue davanti alla residenza della first family sono stati fatti allontanare. E un video pubblicato da Fox News mostra il momento in cui l'uomo ha scavalcato l'inferriata atterrando sul prato antistante l'edificio più importante d'America. Il mese scorso grande scalpore fece l'irruzione alla Casa Bianca di un uomo che, armato di coltello, risucì addiritttura ad entrare e ad addentrarsi nei corridoi della residenza, giungendo fin davanti alla East Room dove fu bloccato da un agente. Fu la goccia che fece traboccare il vaso dopo una lunga serie di falle del Secret Service, e che ha portato alle dimissioni dell'allora numero uno del corpo d'elite addetto alla sicurezza del presidente.

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