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Allarme ebola, Oms: "Occorrono controlli dai Paesi africani colpiti"

Secondo l'Organizzazione mondiale di sanità, per evitare l'esportazione del virus, occorre concentrarsi sulle persone in partenza da Guinea, Liberia e Sierra Leone

ROMA. I «controlli in uscita da Guinea, Liberia e Sierra Leone restano critici per ridurre l'esportazione di casi di Ebola». Lo afferma l'Organizzazione mondiale della sanità a conclusione del terzo incontro a Ginevra del Comitato di emergenza su Ebola.

Questi Stati, afferma l'Oms, «dovrebbero mantenere e rafforzare i controlli in uscita per tutte le persone negli aeroporti internazionali, nei porti e ai maggiori valichi», per individuare stati febbrili correlabili ad una potenziale infezione da virus Ebola.

Gli screening in uscita, afferma l'Oms, dovrebbero consistere «almeno, in un questionario, la misurazione della temperatura e, in caso di febbre, nella valutazione del rischio che lo stato febbrile sia causato dal virus Ebola». I risultati degli screening dovrebbero essere comunicati all'Oms «regolarmente».

Quindi un invito a tutti gli Stati a «provvedere con aiuti addizionali» affinchè i Paesi colpiti possano rafforzare tali cont I controlli in entrata, rileva l'Oms, «offrono un'opportunità di sensibilizzazione individuale, ma la le risorse richieste possono essere significative anche se lo screening è limitato».  L'Oms ribadisce, inoltre, la raccomandazione di non attuare un bando generalizzato dei viaggi o del commercio con i Paesi africani colpiti dall'epidemia: «Un bando generalizzato dei viaggi - afferma - potrebbe aggravare la situazione economica ed incrementare, di conseguenza, una migrazione incontrollata di persone dai Paesi colpiti, innalzando così il rischio di una diffusione del virus a livello internazionale».  Riguardo poi alla decisione di alcuni Paesi di cancellare incontri internazionali per paura del virus, l'Oms sottolinea che tali decisioni vanno considerate «caso per caso». L'Oms avverte tuttavia che «non dovrebbe esserci un bando generale alla partecipazione di delegazioni provenienti dai Paesi colpiti», ma tale decisione «deve essere presa dal Paese ospitante caso per caso».

«Tutti i Paesi - conclude l'Oms - dovrebbero rafforzare l'educazione e la comunicazione per combattere lo stigma, la paura sproporzionata e le reazioni inappropriate associate ad Ebola».rolli «in modo sostenibile».I controlli «in entrata» in porti ed aeroporti per prevenire casi di Ebola «possono avere un effetto limitato nel ridurre la trasmissione» del virus a livello internazionale «se abbinati ai controlli di screening in uscita» dai Paesi africani colpiti. Lo afferma l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) a conclusione della terza riunione del Comitato di emergenza su Ebola.

I «vantaggi e svantaggi dei controlli in entrata - afferma l'Oms - andrebbero attentamente considerati».

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