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Salvini: «La Sicilia resti autonoma, ma va gestita molto meglio»

Lega e Sicilia. Fra un'Autonomia all'ultima prova d'appello - che se verrà mancata «renderebbe realistica l'ipotesi di soppressione dello Statuto speciale» - e tanti puntini sulla «i» di immigrazione. Con gli «sbarchi da interrompere a ogni costo». Lega e Sicilia, termini finora antitetici che troveranno presto «una strategia comune», per il segretario leghista Matteo Salvini. Saranno le urne, alla prima occasione utile, a dire se sarà sbarco in forze o semplice tentativo di rappresentanza istituzionale attraverso una nuova costola politica che lo stesso leader padano annuncia pronto da qui a un mese: già in agenda il suo arrivo a Palermo per metà novembre. Di certo Salvini ci prova, a mettere radici saltando a pie' pari «nell’evidente vuoto della destra italiana» e cercando una «nuova dimensione politica per la Lega».

Troppo vicini e asfittici i corridoi di Bruxelles. E troppo gravi e beffardamente comuni dalle Alpi agli Erei, per Salvini, i problemi di sistema e dell'economia in generale.

Lega e Sicilia: da ossimoro a possibile binomio. Una boutade? Cosa vede un federalista convinto all'orizzonte dell'autonomia siciliana?

«Non mi sognerei mai di mettere in discussione l'autonomia di chicchessia. Tuttavia, deve servire a qualcosa, se no non mi resta che raccogliere la provocazione di Pietrangelo Buttafuoco che è anche il pensiero di tanti siciliani: se continuerà a essere mal gestita e la Sicilia non metterà i propri conti al passo con le regioni virtuose, meglio rinunciare e scegliere lo statuto ordinario».

Quale sarebbe la sua ricetta, alla luce del suo annuncio di rinnovato impegno diretto nelle questioni del Sud?

«Primo, e subito, licenziare Crocetta. La sua esperienza fallimentare, prima finisce e meglio è. Poi, nelle cose cruciali non ci sono questioni del sud o del nord, ma problemi omogenei. Per me è motivo d'orgoglio aver difeso convintamente le ragioni dell'agricoltura siciliana a Strasburgo, insieme con quelle della Lombardia, contro l'import selvaggio di frutta nordafricana. Le nostre due regioni sono gli imperi agricoli d'Italia, sulla stessa barca da questo punto di vista. Le definisco regioni gemelle. E a Strasburgo, per la Sicilia la Lega ha votato compatta. Guardare alle aree geografiche con l'economia che va a picco, sarebbe stupido. Io dico: ”primum vivere”, risollevarci tutti insieme. Poi torneremo a parlare di autonomie e federalismo, cose che la Lega non scorda».

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