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Da McDonald's a Coca Cola, la crisi non risparmia nessuno

Un trend in atto da tempo che si fa sentire, in tutta la sua forza, sui conti di colossi come McDonald's e Coca-Cola, che perdono terreno anche a fronte di una concorrenza piu' agguerrita

NEW YORK. Il junk food non tira piu': sulle tavole piu' salutiste di tutto il mondo, insalate e cibi sani sostituiscono hamburger e patatine. E le bibite gassate e zuccherate lasciano il posto all'acqua o bevande piu' sane. Un trend in atto da tempo che si fa sentire, in tutta la sua forza, sui conti di colossi come McDonald's e Coca-Cola, che perdono terreno anche a fronte di una concorrenza piu' agguerrita.

E corrono ai ripari: Coca-Cola annuncia una cura 'dimagrante' con tagli ai costi per 3 miliardi di dollari entro il 2019 e McDonald's si impegna a cambi sostanziali alle sue attivita' per migliorare l'esperienza dei clienti. ''La nostra performance e' al di sotto delle nostre attese'' afferma senza mezzi termini l'amministratore delegato di McDonald's, Don Thompson, sottolineando che i ''venti contrari interni e esterni si sono dimostrati piu' forti del previsto e continueranno nel quarto trimestre. Queste sfide significative richiedono cambi significativi'' mette in evidenza Thompson. L'utile netto di McDonald's e' calato nel terzo trimestre del 30% - il calo maggiore, secondo alcune stime dal 2007 - a 1,07 miliardi di dollari su ricavi scesi del 5% a 6,99 miliardi di dollari. Il gigante degli hamburger risente della riduzione delle vendite in Cina dopo lo scandalo che ha travolto uno dei suoi fornitori di carne e del rallentamento in Russia e Stati Uniti, dove non riesce a conquistare i piu' giovani e a rafforzare il proprio menu'. ''Dobbiamo dimostrare ai nostri consumatori che capiamo i problemi che ci troviamo ad affrontare e che stiamo assumendo misure per cambiare radicalmente il nostro approccio'' aggiunge Thompson.

La crescente consapevolezza del problema dell'obesita' e la crescente contrarieta' alla bibite gassate ritenute in parte responsabili del fenomeno, pesano anche su Coca Cola. Il terzo trimestre si chiude con un utile netto in calo del 14% a 2,11 miliardi di dollari su ricavi in calo a 11,98 miliardi di dollari. ''Abbiamo esaminato i progressi fatti e realizzato che la portata e la velocita' delle nostre azioni, sulla base delle strategie delineate all'inizio dell'anno deve accelerare'' afferma l'amministratore delegato di Coca-Cola, Muhtar Kent. Mettendo in guardia sulla possibilita' che i target finanziari potrebbero non essere raggiunti, Coca-Cola annuncia un piano di taglio delle spese da 3 miliardi di dollari l'anno entro il 2019, una cifra superiore rispetto a 1 miliardo l'anno annunciato nel piano triennale svelato febbraio scorso.

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