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Pallavolo, riparte il campionato con una rivoluzione

ROMA. Settanta anni e non sentirli. Li compie il campionato italiano di volley maschile, che prende il via domenica con una vera e propria rivoluzione: la nascita della SuperLega UnipolSai, in stile Nba ma unica nel suo genere, con 12 franchigie (Città di Castello-Sansepolcro, Latina, Milano, Modena, Molfetta, Monza, Padova, Perugia, Piacenza, Ravenna, Trentino, Verona) alla caccia dei campioni d'Italia della Cucina Lube Banca Marche Treia (finale scudetto al via il 3 maggio) e zero retrocessioni in A2 (dalla quale salirà la vincitrice dei play off). "La Superlega è il primo campionato del mondo - riconosce il presidente del Coni, Giovanni Malagò, nel corso della presentazione svoltasi al Foro Italico -. Forse in Russia ci sono più campioni, più pagati, ma il livello di competitività e l'insieme delle squadre nessun altro torneo nazionale può averlo. Ditemi in quale altro sport l'Italia ha il primo campionato del mondo?".

Un campionato al via sulla scia dell'entusiasmo che ha trascinato la Nazionale femminile a piedi del podio mondiale e voglioso di riscatto dopo il flop di quella maschile. "Non sarà il più ricco ma sarà il campionato migliore - assicura il presidente della Fipav, Carlo Magri -. Ne sono convito perché c'è storia, tradizione e equilibrio. Sono contento del momento attuale della pallavolo. A volte si vince e si perde, ma la cosa che ha fatto la differenza nelle donne è che il risultato è passato in secondo ordine". "E' il primo campionato per me - aggiunge il n.1 della Lega Serie A, Albino Massaccesi -. La SuperLega è una scelta fondamentale. E' come se il campionato italiano iniziasse quest'anno. La fase finale del mondiale femminile è stato uno spettacolo bellissimo che ha valorizzato il nostro sport. Dobbiamo valorizzare nel modo migliore la visibilità avuta".

A regolare la SuperLega è un sistema di bonus-malus appositamente inventato: la permanenza di un club si mantiene attraverso il bilanciamento di prestazione sportiva, dati di pubblico e rigore finanziario. Ogni franchigia avrà una licenza della durata minima di quattro stagioni (ma entro la fine della stagione 2016-17, Lega e Fipav possono prolungare la durata di altre due stagioni). Una risposta rivoluzionaria per far restare la Serie A ancora il campionato più bello, con l'auspicio di far tornare a brillare l'Azzurro anche tra gli uomini.

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