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Valutazione degli insegnanti, Giannini: "Mi aspetto grandi resistenze"

«Me lo aspetto perché il cambio è notevole, rispetto all’idea che si proceda nella carriera solo invecchiando - spiega Giannini -. Avere stipendi diversi, in base ai risultati raggiunti, non è così scontato nel pubblico impiego, in Italia".

ROMA. «I questionari compilati finora sono oltre 30 mila. Mi aspetto le maggiori resistenze sulla questione della valutazione degli insegnanti, uno dei pilastri della riforma». A dirlo è il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini che, in un'intervista al settimanale "Oggi", fa  il punto sulle reazioni al progetto di riforma della scuola.

«Me lo aspetto perché il cambio è notevole, rispetto all’idea che si proceda nella carriera solo invecchiando - spiega Giannini -. Avere stipendi diversi, in base ai risultati raggiunti, non è così scontato nel pubblico impiego, in Italia. Anzi, questo meccanismo potrebbe essere un riferimento per la pubblica amministrazione. Bisogna sostituire la cultura del merito alla retorica del merito. E mi aspetto un cambiamento da parte di quegli insegnanti, per fortuna una minoranza, che non fanno il loro dovere. Prevediamo una valutazione interna e una esterna alla scuola, secondo regole internazionali».  A proposito di «pagelle», dietro richiesta di una autovalutazione il ministro dice: «Io mi do un giudizio medio-alto. Sempre migliorabile. Diciamo sette e mezzo. Sono secchiona e severa».

Quanto ai test universitari di Medicina, Giannini afferma di non aver «mai messo in discussione l’accesso programmato». "Metto in discussione la qualità di questa selezione… Per me il modello da seguire è quello francese, che prevede la selezione alla fine del primo anno. Oppure anche prima, unificando anche le discipline annuali al primo semestre».

 

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