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Deflazione, l'economista Forte: «Così scendono anche gli stipendi»

Parla l'ex ministro delle Finanze e oggi commentatore di diversi giornali cerchiamo di capire di che cosa si tratta e quali problemi pone.

L'Italia è tornata nuovamente in deflazione. L'ultima volta era successo nel 1959. Con Francesco Forte, economista, ex ministro delle Finanze e oggi commentatore di diversi giornali cerchiamo di capire di che cosa si tratta e quali problemi pone.
Allora professore che cos'è la deflazione?
«La deflazione è la diminuzione nel tempo dei prezzi. È il contrario dell'inflazione. Tecnicamente, si verifica quando l'indice dei prezzi scende sotto lo zero per cento».
Che cosa cambia per i cittadini comuni?
«Con l'inflazione il valore reale del denaro diminuisce nel tempo (un euro non mi basta più per acquistare un chilo di carote, come era un anno prima). Con la deflazione il valore reale del denaro aumenta (ad esempio con un euro arrivo a comprare il doppio delle carote che compravo un anno prima)».
Perché è un problema?
«A occhio, l'idea di un sistema economico dove, mese dopo mese, i prezzi continuano a diminuire, sembra ideale. Ma non è così. Durante lunghi periodi di deflazione non sono solo i prezzi a ridursi. Con il tempo scendono anche gli stipendi. C'è una cosa che però rimane solitamente a un valore stabile: gli interessi sui debiti. Quindi, mentre gli stipendi calano e in generale il reddito nazionale diminuisce, diventa in proporzione sempre più difficile pagare gli interessi sul mutuo o sul debito pubblico».

L'INTERVISTA INTEGRALE NELLE PAGINE DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA

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