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Aria di Sicilia al «Cenacolino» di Gerusalemme

Lo scultore palermitano Michele Canzoneri ha ripensato forme e vetrate della Cappella dello Spirito Santo

PALERMO. La chiamano «Cenacolino», è il convento di San Francesco, sul Monte Sion, a Gerusalemme, a due passi dal luogo dell'Ultima Cena e della Pentecoste.

Dalla prima metà del secolo scorso ospita una piccola comunità di frati della Custodia del Santo Sepolcro: oggi per loro è un giorno di festa perché sono terminati i lavori della cappella dello Spirito Santo e del giardino del convento e all'inaugurazione saranno presenti monsignor fra’ José Rodriguez Carballo e fra’ Pierbattista Pizzaballa. Per venire incontro ai tanti pellegrini che arrivano quassù per celebrare l'eucarestia, proprio a pochi passi da dove venne istituita, è stato deciso di ampliare una delle due cappelle annesse al convento, quella inferiore, dando anche la possibilità di accesso ai disabili attraverso il giardino.

L'incarico di rinnovare gli spazi celebrativi ed esterni è stato affidato all'artista siciliano Michele Canzoneri e la riorganizzazione del convento e del giardino annesso all'architetto Rossella Leone. Sion è uno dei primi nomi di Gerusalemme nella Bibbia, menzionato quando Davide stabilì lì la sua capitale, dal Monte Sion, subito a sud delle mura della città vecchia di Gerusalemme, gli squarci sulla città sono splendidi. Canzoneri spiega il suo lavoro: «Ho ridisegnato lo spazio interno della Cappella dello Spirito Santo ricavata nello spazio di due campate con volte a crociera, secondo un preciso piano luminoso e liturgico.

L'ingresso della luce è modulato dalle vetrate e dalle porte, che ho realizzato nello studio di Palermo come fossero sculture luminose, in vetro soffiato e pieno, vetro acrilico e pigmenti. Evidenziano i temi teologici, voluti dal custode del convento di San Francesco, frate Enrique Bermejo: la lavanda dei piedi, l'apparizione ai discepoli, gli apostoli con Maria, la Pentecoste, il discorso di Pietro, il Battesimo e l'Eucaristia».

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