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Esercitazioni anti-Ebola negli ospedali siciliani

Un piano della Regione per scongiurare contagi. Borsellino: «Il nostro sistema è pronto». Lunedì un decreto con le direttive

PALERMO. Per gli esperti dell'assessorato regionale alla Salute il rischio che l'Ebola arrivi in Sicilia è bassissimo, ma si sta preparando comunque un piano di difesa dall'epidemia. Ieri si è svolto un vertice con tutti i direttori dei reparti di Malattie infettive degli ospedali siciliani: l'obiettivo è far scattare subito le misure di sicurezza necessarie per scongiurare un ipotetico contagio.

Per prima cosa sarà diffuso nelle strutture sanitarie un vademecum sulle procedure da seguire nei casi sospetti. E saranno svolte delle esercitazioni del personale degli ospedali per evitare errori come quello dell'infermiera che in Spagna è rimasta contagiata dopo avere assistito un malato di Ebola. «Il rischio che il virus arrivi da noi è molto limitato - spiega l'assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino - e non è affatto superiore rispetto al resto del Paese.

Abbiamo attivato però tutti gli strumenti necessari per fronteggiare l’Ebola. Seguendo le direttive ministeriali, il nostro sistema regionale è pronto sia sul fronte dei posti letto che dell’organizzazione. E stiamo ulteriormente potenziando i servizi per dare le giuste risposte ai cittadini. Le esercitazioni del personale sono paragonabili a quelle di evacuazione nelle scuole: le faremo solo per scongiurare ogni pericolo anche remoto».

Al vertice convocato ieri dalla Regione, era presente il dirigente del Servizio di Igiene pubblica della Regione, Mario Palermo. «Non esiste alcun allarme - dice Palermo - e non bisogna diffondere informazioni che generano il panico. Quando ci sono situazioni fuori dalla norma, come avvenuto per l’epidemia influenzale straordinaria negli scorsi anni, la Regione costituisce un gruppo di lavoro speciale per elaborare un piano di sicurezza, una sorta di vademecum a cui attenersi».

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