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L'Ateneo di Messina "taglia" i dipartimenti: passano da 21 a 12

Gli studenti voteranno tutti per l’elezione del rettore ma avranno un peso ridotto: da duecento a trenta voti. Il mandato degli organi di governo passa da 4 a 3 anni

MESSINA. I dipartimenti dell’università passeranno da 21 a 12, gli studenti voteranno tutti per l’elezione del rettore ma avranno un peso ridotto: da duecento a trenta voti.  Il mandato degli organi di governo passa da 4 a 3 anni. Sono queste le principali novità del nuovo statuto dell’Università che è stato definitivamente approvato dagli organi di governo senato e consiglio di amministrazione e che verrà ratificato dal ministero.

Sono state illustrate nell’aula Senato dell’ateneo durante una conferenza stampa.  Erano presenti il rettore Pietro Navarra, il Prorettore vicario, Emanuele Scribano, il Coordinatore del Collegio dei Prorettori, Giovanni Cupaiuolo, il Prorettore alla Legalità, trasparenza e ai processi amministrativi, Antonio Saitta, Il Direttore del Dipartimento Disgesi e componente del gruppo di lavoro che ha elaborato le modifiche statutarie, Giovanni Moschella e il direttore generale Francesco De Domenico.
«Siamo tutti molto soddisfatti - ha spiegato il professore  Navarra - dopo un processo cominciato a gennaio scorso l’Università ha varato delle modifiche statutarie che corrispondono ad una esigenza interna che ha lo scopo di rendere più fluidi ed efficaci i metodi di scelta dell’Ateneo». Ai professori Moschella e Saitta è toccato illustrare le principali novità che riguardano la riduzione a 12 del numero dei dipartimenti rispetto ai 21 attuali (affinché tutti i direttori possano far parte del Senato) e l’elezione diretta dei componenti interni del Consiglio di amministrazione.

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