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Nozze gay, la rivolta dei sindaci: "Non obbediamo ad Alfano"

ROMA. Da nord a sud, non mancano le città italiane che hanno deciso di trascrivere i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Con decisioni che hanno spesso suscitato tante polemiche, in particolare da parte delle diocesi locali.

Polemiche diventate oggi roventi dopo la circolare del ministro dell'Interno, Angelino Alfano.

Ecco alcuni tra i principali comuni che hanno già trascritto un matrimonio omosex o che si sono politicamente impegnate a farlo. A Udine  da qualche giorno ha trascritto il primo matrimonio tra due donne, un'italiana e una sudafricana, residenti in Belgio, con non poche polemiche da parte del deputato Gian Luigi Gigli (Pi), che ha invitato il ministro Alfano a dare disposizioni al Prefetto per un intervento correttivo. Il primo cittadino, Furio Honsell, in seguito alla decisione di oggi, ha ribadito che «una questione come questa non va risolta con circolari burocratiche, ma deve essere portata in parlamento o davanti alla Corte costituzionale».

A Milano : il Consiglio comunale ha dato ieri il via libera, al sindaco Giuliano Pisapia, a trovare le modalità per la trascrizione dei matrimoni gay contratti all'estero. La scelta di Alfano non è stata digerita dagli eletti del centrosinistra che su Facebook hanno dimostrato dissenso. Bologna,  dal 15 settembre si possono trascrivere le nozze tra gay, nonostante la curia locale si sia detta fortemente contraria, paragonando l'azione a una propaganda politica. Oggi il sindaco, Virginio Merola, ha risposto al ministro Alfano con un secco «io non obbedisco».

A Roma, il sindaco Ignazio Marino, qualche settimana fa ha dato il suo assenso alla proposta di trascrivere le nozze tra gay, dicendo che «chi è contrario appartiene al secolo scorso».

Critiche sono state fatte dall'ex sindaco della capitale, Gianni Alemanno, il quale ha ribadito che «il sindaco Marino non può sostituirsi al Parlamento».

Il vicesindaco, Luigi Nieri, invece, in seguito alla decisione di Alfano ha detto: «È una cosa aberrante, oltre che una scelta lesiva dell'autonomia dei sindaci a riguardo». «Angelino Alfano proprio non riesce a concentrarsi sulla prevenzione dei crimini, sulla sicurezza urbana, sul contrasto alle mafie. Sui compiti del ministro dell'Interno, insomma. No, lui preferisce altri temi, ha altre priorità. Mi batterò per al trascrizione dei matrimoni gay a Roma».  È quanto scrive il vicesindaco di Roma Capitale Luigi Nieri sul suo profilo Facebook.

Il Comune di Napoli invece ha deciso che «ricorrerà nelle sedi giudiziarie competenti» contro la decisione del ministro dell'Interno. Il sindaco sospeso De Magistris crede «che sia un fatto negativo, in contrasto con la Costituzione repubblicana e le libertà civili in essa sancite». La città partenopea da luglio ha dato il via libera alle trascrizioni.

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