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Allarme ebola, nuovi casi sospetti in Spagna: a rischio un'altra infermiera a Madrid

«La Commissione europea ha inviato un messaggio al Ministero della Salute spagnolo per chiarimenti» su ciò che ha reso possibile il contagio al di fuori dell'Africa, ha riferito il portavoce, Frèdèric Vincen

ROMA. La comunità di Madrid è in allerta per un possibile secondo caso di contagio per ebola, secondo quanto ha confermato un portavoce dell'assessorato alla Sanità, citato dall'edizione online di El Mundo. Si tratterebbe, come il primo caso, di un'infermiera dell'ospedale Carlo III.

«La Commissione europea ha inviato un messaggio al Ministero della Salute spagnolo per chiarimenti» su ciò che ha reso possibile il contagio al di fuori dell'Africa, ha riferito il portavoce, Frèdèric Vincen.

A Madrid è stato accertato ieri il primo caso di contagio nel Vecchio Continente. Si tratta di un'infermiera spagnola, infettata per aver curato in Spagna un missionario morto dopo essersi ammalatosi in Sierra Leone. E' stata proprio lei ad occuparsi di lui quando è stato colpita da febbre provocata dall'Ebola.

Secondo fonti del ministero spagnolo della Sanità le due analisi effettuate sulla donna, di cui non è stata rivelata l'identità, hanno avuto esito positivo. È il terzo caso di Ebola trattato in Spagna (i due primi infetti, che avevano contratto il morbo in Africa, sono deceduti), ma il primo contratto in Spagna e in Europa.

Intanto in America i funzionari federali della sanità stanno valutando la possibilità di istituire controlli supplementari negli aeroporti americani per contrastare la possibile diffusione del virus Ebola. Secondo quanto dichiarato dal dottor Anthony Fauci, director del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, «la discussione è in corso e tutte le opzioni sono sul tavolo».

Mentre il dottor Tom Frieden, direttore del Centers for Disease Control and Prevention, ha detto che i funzionari stanno esaminando tutte le possibilità «per aumentare la sicurezza degli americani». «I farmaci stanno diventando difficili da trovare», ha aggiunto Frieden, dicendosi tuttavia incoraggiato dalle
sperimentazioni in corso sui nuovi vaccini. «Dobbiamo capire che sarà una strada lunga e non facile», ha sottolineato ancora.

Frieden è però convinto che la malattia non si diffonderà ad ampio raggio negli Stati Uniti. «Siamo in grado di fermare la diffusione sul nascere qui, e lo stiamo facendo», ha concluso. Il presidente Usa, Barack Obama, fornirà un aggiornamento sul virus nel pomeriggio.

 

 

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