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Cosentino: "Catania in difficoltà, ma non mi dimetto"

Dopo le sconfitte dei rossazzurri, al momento penultimi in classifica, parla l'amministratore delegato del Catania

 CATANIA.  «Faccio sempre autocritica, ma non ho mai pensato di dimettermi. Sono assolutamente sicuro della strada che abbiamo intrapreso, il progetto non cambia». Pablo Cosentino difende se stesso e il Catania, penultimo in classifica in Serie B.

Nell'occhio del ciclone per il pessimo avvio di campionato degli etnei, l'amministratore delegato rossazzurro prova a replicare alle critiche presentandosi in sala stampa nel centro sportivo di Torre del Grifo.

«In questo momento - constata Cosentino - la squadra è in grande difficoltà perchè è priva di elementi importanti come Spolli e Rinaudo. Ma non basta un mese per farmi cambiare idea. Resto dell'opinione che questo gruppo sia molto competitivo, non ritengo che ci siano ruoli non adeguatamente coperti. Il mercato? Se a gennaio potremo migliorare il gruppo lo faremo».

Uno dei nodi principali è la lunga serie di problemi fisici che ha decimato l'organico a disposizione di Sannino. «Non c'è una spiegazione precisa per i molti infortuni - assicura Cosentino - abbiamo valutato ogni aspetto. Il nostro programma di lavoro non cambia, fino a quando resterò qui il preparatore atletico sarà Ventrone. Almiron? Ha svolto l'intero ritiro con i compagni, poi ha accusato una noia muscolare in Coppa Italia e si è bloccato, ma non mi pento di averlo tenuto con noi. Rolin è reduce da un intervento alla spalla e da una distorsione alla caviglia: ha una prognosi di 40 giorni. Frison dovrebbe rientrare già in settimana, Rinaudo tra quindici giorni».

Lontanissimo dai vertici della classifica, il Catania è uscito ridimensionato dalle prime sette giornate di campionato, nelle quali ha ottenuto una sola vittoria, mostrando più di un giocatore ben al di sotto delle aspettative.

«Il nostro obiettivo - garantisce Cosentino - non cambia. Dobbiamo puntare alla promozione. Sannino vola basso? Credo che lo faccia perchè chiede di poter lavorare tranquillo in un momento di difficoltà. Leto? Non so dire quando riusciremo a vedere il vero Leto, ma rimane un giocatore fuori dalla portata del Catania. Sta svolgendo lavoro differenziato da due mesi, lo aspettiamo. Castro? Per lui come per altri non c'è un problema di adattamento alla categoria, qualsiasi calciatore ha momenti di maggiore o minore brillantezza».

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