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Australia, abusi su minori nei campi di detenzione profughi

SYDNEY. Numerosi pediatri in Australia avvertono che sarà "inevitabile" una commissione nazionale d'inchiesta sugli abusi fisici e sessuali, in particolare ai danni di minori, nei centri di detenzione stabiliti dall'Australia nelle isole del Pacifico (Christmas, Manus e Nauru).

Secondo una ricerca pubblicata sul Medical Journal of Australia, l'80% dei pediatri consultati ritiene inoltre che costituisca abuso la detenzione di minori in centri remoti e a tempo indefinito, durante l'esame delle domande di asilo. Secondo il dott. David Isaacs, coautore della ricerca, la detenzione obbligatoria di minori è "traumatizzante" e "ripugnante". "Presto gli australiani si chiederanno: come abbiamo potuto fare tutto questo e dei bambini? Non ci sarà da sorprendersi se sarà costituita una commissione d'inchiesta su tutto questo".

Documenti del Dipartimento Immigrazione mostrano che fra gennaio 2013 e marzo 2014 vi sono stati 33 casi di presunte aggressioni sessuali a minori in centri di detenzione in Australia e nel territorio australiano di Christmas Island nell'Oceano Indiano. Le cifre non si estendono ai centri di Manus in Papua Nuova Guinea e nel minuscolo stato-isola di Nauru.

La pubblicazione della ricerca segue di pochi giorni l'avvio di un'indagine del Dipartimento Immigrazione su denunce di abusi sessuali a Nauru, fra cui minorenni costretti a compiere atti sessuali davanti alle guardie, donne a cui si chiede di mostrarsi nude se vogliono prolungare una doccia oltre i due minuti, e una donna minacciata di stupro, se otterrà asilo.

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