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Palermo messa in ginocchio dal maltempo: crolli e danni in via Cappuccini

Traffico in tilt a causa dell’allagamento di strade, gallerie e sottopassi evidenzia i problemi del sistema fognario con risvolti non poco preoccupanti

PALERMO. Pioggia e maltempo mostrano l'ennesimo volto di una città in difficoltà. Il nubifragio che ha investito ieri Palermo, tenendola sotto la stretta della pioggia torrenziale per diverse ore, ha creato non pochi disagi. Traffico in tilt a causa dell’allagamento di strade, gallerie e sottopassi, che evidenziano i problemi del sistema fognario con risvolti non poco preoccupanti. A causa della pioggia incessante sono, infatti, stappati alcuni tombini creando rallentamenti, danni alle strade e alle auto. A piazza Indipendenza il crollo di una piccola parte del manto stradale, ha arrestato un’autovettura, rimasta incastrata con la ruota destra anteriore dentro la buca; poco più avanti, in Corso Re Ruggero a pochi passi dalla Stazione Palazzo Reale-Orleans, altre autovetture sono rimaste in panne a causa dei centimetri di acqua non defluita e dei tombini,marco stappati e pericolosamente nascosti dalla pioggia alta quasi mezzo metro, contro cui hanno urtato. Un copione che si è ripetuto in quasi tutta la città, con casi più o meno gravi come il crollo di parte di edifici fatiscenti, che hanno comportato l’intervento delle forze dell’ordine e dei Vigili del fuoco per ripristinare ordine e sicurezza.

In via Cappucini, all'altezza del civico 339 a ridosso dell'incrocio con via Pitrè, è crollata una parte di carreggiata, uno scenario che alcuni residenti dicono si ripeta costantemente, tanto da avere fissato un incontro nella sede della IV circoscrizione per discutere dell’annoso problema e trovare una soluzione. «Abito nei pressi di un incrocio, tra via Cappuccini angolo via Pindemonte – racconta Chiara Di Martino -̶ , al cui centro si può ammirare in tutto il suo splendore un tombino capace di saltare per aria ogni qualvolta a Palermo piove, poco o tanto non fa differenza. È stato rimesso a posto, cementato, allargato, ristretto, ma lui animato da chissà quali forze sovrannaturali non cessa di levitare sopra un fortissimo getto d'acqua misto rifiuti organici.

Domenica è saltato per aria come da copione, ma stavolta la pioggia era davvero incessante, violenta e impietosa. Come al solito le macchine cercavano di evitare la fontana di melma e rifiuti che si staglia al centro dell'incrocio, avvolto da un'appestante puzza di fogna. Il solito fiume in piena si è riversato per la strada sfruttandone la pendenza, impossibile attraversarlo, così è intervenuta la polizia. Urla, clacson, ordini di fare inversione e dopo un'iniziale caos si comprende che forse è meglio delimitare la zona. Ma stavolta il problema è stato ben diverso e forse chi stava in auto non lo ha notato, parte della carreggiata, infatti, è sprofondata (guarda caso) proprio nel punto di congiunzione fra la vecchia rete fognaria e quella nuova. Due volanti hanno bloccato il passo in entrambi i sensi di marcia così da evitare che l'asfalto collassasse definitivamente. Un cassonetto dell'AMIA è stato usato come transenna a testimonianza del fatto che queste situazioni sono frutto dell'inadeguatezza e della mancata pianificazione degli imprevisti. Risultato? L'area crollata è transennata, il tombino è stato rimesso al suo posto pronto per una nuova avventura. E oggi si mettono le pezze al problema: gli operai questa mattina si limitano solo a rimettere l’asfalto». Servizio di Rossella Puccio

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