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Sicilia, nella Sanità nuovi vertici ma mancano i soldi

Il personale proveniente da altre amministrazioni, che ha appena firmato, potrebbe vedere cessare l’incarico fra 3 mesi

PALERMO. Appena formalizzato, il cambio ai vertici degli uffici dell’assessorato alla Sanità potrebbe essere a termine e aprire un nuovo caso. I comandati, personale proveniente da altre amministrazioni pubbliche, potrebbero veder interrotto fra tre mesi il rapporto siglato qualche giorno fa con l’assessorato guidato da Lucia Borsellino. A fine dicembre infatti si esauriranno le risorse necessarie per pagare la differenza di stipendio fra l’incarico in ospedali o Asp e quello alla Regione.  Su poco più di venti incarichi dirigenziali vacanti, undici sono stati assegnati a personale comandato da altre amministrazioni. Si tratta di funzionari che avevano già un rapporto con la Regione ma che ora diventano dirigenti di terza fascia. Gli ultimi nomi, annunciati ieri, sono quelli di Sergio Buffa (si occuperà di sistemi informativi), Rosalia Murè (rete ospedaliera), Francesco La Placa (medicina territoriale) e Claudia La Cavera (farmacologia). Si tratta di tecnici contrattualizzati dal dipartimento Pianificazione strategia, guidato da Salvatore Sammartano.

E l’Osservatorio epidemiologico guidato da Ignazio Tozzo ha messo sotto contratto altri sette comandati: Fabrizio Geraci si occuperà di accreditamento, Mario Palermo di igiene pubblica, Giuseppe Murolo di sicurezza del paziente. Fin qui si tratta della guida di servizi mentre le unità operative sono andate a Maria Paola Ferro (sorveglianza delle dipendenze) e Giovanni De Luca (governo clinico). Attilio Mele e Maria ventura si occuperanno del centro regionale per il sangue.

Tutti gli altri incarichi, in posti chiave dell’assessorato, sono andati a dirigenti interni che - come in comandati - hanno partecipato a un bando pubblicato ad agosto: è il caso di Filippa Palagonia che si occuperà di emergenza-urgenza.

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