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Hong Kong, il dialogo è saltato: gli studenti annullano i colloqui con il governo

Nel quartiere di Mongkok distrutte tende e manifesti dei giovani. Pechino contro gli studenti: "richieste illegali"

HONG KONG.  Il dialogo è saltato e Hong Kong è nel caos dopo una giornata di violenze e tensione, scoppiata improvvisamente proprio quando sembrava che la situazione si stesse decantando. In serata la Federazione degli studenti, il gruppo che era stato invitato a dialogare con la "numero due" del governo Carrie Lam, ha annunciato l' annullamento dei colloqui. In un comunicato, la Federazione ha affermato di "non aver altra scelta" che quella di cancellare gli incontri, dato che la polizia "ha chiuso gli occhi" sugli attacchi contro i manifestanti condotti oggi in diverse zone della città e in particolare contro il presidio degli studenti a Mongkok, in una zona commerciale della penisola di Kowloon. Benny Lai, il professore di legge fondatore del gruppo Occupy Central e leader della protesta, ha sostenuto la versione degli studenti affermando che gli aggressori, che hanno ferito una decina di giovani, erano membri delle "triadi", le organizzazioni mafiose del sud della Cina, alcune delle quali sono tradizionalmente favorevoli al governo di Pechino. Martin Lee, il 76/enne fondatore del Partito Democratico di Hong Kong ha rincarato la dose, affermano che le scene che si sono viste oggi a Mongkok, non sono altro che "una tattica comunista" che consiste nell' "usare la gente contro la gente per eliminare coloro che non gli sono graditi". Lee, che con un gruppo di militanti e' accorso ad Admiralty sull' isola di Hong Kong, dove si trova il piu' grande concentramento di manifestanti, ha aggiunto che "a causa della presenza della stampa internazionale, la polizia non usera' i gas lacrimogeni per mandare via i manifestanti...invece, usano membri delle triadi per creare delle scene drammatiche e minacciare la gente".

A partire dalla mattina di oggi, quando le concentrazioni di manifestanti per la democrazia si stavano lentamente svuotando, gruppi di persone che affermavano di essere "cittadini esasperati" o "sostenitori del governo di Pechino" hanno cominciato ad attaccare, a volte con violenza, i partecipati alle proteste. Gli attacchi piu' violenti, oltre che a Mongkong, si sono verificati a Causeway Bay sull' isola di Hong Kong, dove erano rimaste poche decine di persone dopo che molti dei manifestanti erano tornati a casa, esausti dopo cinque giorni di bivacco e una notte, quella scorsa, nella quale sembrava essere stato raggiunto un accordo, seppur molto vago, per tentare la via del dialogo.

Testimoni oculari hanno riferito all' ANSA che alcuni dei cosiddetti "anti-Occupy" sembravano veramente essere cittadini ma che la maggioranza era composta da uomini tra i 30 e i 40 anni in calzoncini e maglietta e con vistosi tatuaggi sui bicipiti, circostanza confermata da decine di foto diffuse dai presenti su Twitter e sugli altri siti di comunicazione sociale. La polizia ha negato di aver lasciato fare gli aggressori e ha annunciato che due persone sono state fermate a Mongkok. Almeno uno di loro e' uno studente che e' apparso in una serie di fotografie con una vistosa ferita alla testa. In alcuni casi, gli agenti hanno formato dei cordoni per separare i giovani contestatori dai gruppi di "anti-Occupy", che sembravano numerosi e ben organizzati. In serata, dopo gli appelli lanciati dai dirigenti del movimento centinaia di sostenitori degli studenti hanno rafforzato il picchetto di Mongkok, mentre quello che copre la zona centrale dell' isola di Hong Kong, da Admiralty a Tamar, e' ancora forte di migliaia di persone.

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