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Crisi in Ucraina, morti due bambini uccisi da ordigni inesplosi

Ormai interrotta la fragile tregua. E' tornata la violenza fra le forze governative e ribelli filorussi. Il bilancio delle ultime ore parla anche di due soldati uccisi

ROMA. La sempre più fragile tregua in Ucraina orientale è stata interrotta anche oggi, con nuovi scontri tra forze governative e ribelli filorussi: il bilancio parla di due soldati uccisi, ma a fare le spese del conflitto sono stati anche due bambini, mentre tentavano di spostare un proiettile inesploso.

In questo scenario di estrema turbolenza, la Germania annuncia un carico di aiuti umanitari, ma si starebbe preparando anche a intervenire con l'invio di un piccolo contingente di soldati - magari d'intesa con la Francia - a protezione della missione Osce. Le ostilità si sono concentrate ancora intorno all'aeroporto di Donetsk, dopo gli scontri a fuoco di venerdì per conquistare lo scalo strategico, soprattutto per i rifornimenti russi, della città roccaforte dei separatisti.

L'esercito di Kiev sostiene che nelle ultime 24 ore sono rimasti uccisi due soldati, ma  insiste che lo scalo resta «sotto controllo». Circostanza tuttavia smentita fin da ieri dai leader dell'autoproclamata 'Repubblica di Donetsk'. Sul terreno si sono inoltre contate altre due vittime, stavolta bambini, uccisi mentre armeggiavano su un proiettile inesploso in una località a 30 chilometri da Donetsk.

Nell'incidente altri cinque bambini sono rimasti feriti.  L'ultima settimana si chiude all'insegna di un'escalation di violenza, rispetto alla sostanziale tregua registrata a settembre, dopo la firma di un'intesa tra le parti in conflitto, all'inizio del mese in Bielorussia. Il centro di Donetsk, in particolare, è stato oggetto nei giorni scorsi di lanci di razzi, attribuiti alle forze di Kiev, che hanno sfiorato una scuola, colpito una fermata dell'autobus (provocando numerose vittime civili) e centrato persino l'ufficio della Croce Rossa, dove è rimasto ucciso un operatore svizzero.  L'instabilità in Ucraina orientale ha convinto la Germania - tradizionalmente restia a mandare truppe nei teatri di crisi anche per ragioni costituzionali - a valutare l'invio di un proprio contingente a protezione della missione Osce.

Secondo la stampa tedesca, sarebbero 500 i soldati pronti a partire, tra cui 50 paracadutisti. Berlino ha peraltro confermato soltanto che è in corso una consultazione con Parigi su come poter sostenere la missione Osce, ma che ci sono «difficili questioni giuridiche e politiche da risolvere»: tanto più che nell'Osce la Russia ha voce in capitolo.

L'obiettivo, comunque, è di fare rispettare gli accordi di Minsk sottoscritti il 5 settembre scorso da Kiev, ribelli e Mosca, che prevedono il mantenimento della tregua e il controllo da parte dell'Osce dei confini dell'Ucraina orientale, rimasti almeno in parte sulla carta.  Nel frattempo, la stessa Germania ha inviato un convoglio di oltre 100 camion con attrezzature di vario tipo (unità abitative, generatori, abbigliamento) che saranno distribuiti in cinque città dell'est del Paese particolarmente colpite dall'emergenza umanitaria innescata dal conflitto.

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