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Ucraina, Poroshenko pronto a firmare la legge su epurazione

Potrebbe colpire fino a un milione di persone. La controversa legge votata a metà settembre dal parlamento esclude dai pubblici uffici chi è ritenuto compromesso con il vecchio presidente filorusso di Viktor Ianukovich o con il Kgb di epoca sovietica

MOSCA. Il presidente ucraino Petro Poroshenko è pronto a firmare la controversa legge votata a metà settembre dal parlamento per escludere dai pubblici uffici chi è ritenuto compromesso con il vecchio presidente filorusso di Viktor Ianukovich o addirittura - a 25 anni di distanza - con il Kgb di epoca sovietica: un'epurazione che potrebbe colpire fino
a un milione di persone. Lo ha detto lo stesso Poroshenko all'università di Leopoli, secondo quanto riferisce il portavoce Sviatoslav Tsegolko citato dall'agenzia Interfax.

Spunta intanto l'ipotesi di un incontro con Vladmir Putin. Il presidente ucraino e il leader del Cremlino potrebbero incontrarsi in un formato ufficiale, per la prima volta dall'inizio del conflitto nell'Ucraina dell'est, al vertice euro-asiatico Asem di Milano in calendario il 16 e 17 ottobre. Le autorità italiane hanno già preannunciato la presenza di Putin, anche se il Cremlino non ha ancora ufficializzato nulla.

L'ipotesi comunque gira anche negli ambienti politici russi. Fonti dell'amministrazione della presidenza ucraina non hanno potuto confermare la partecipazione di Poroshenko al summit di Milano il 16 e 17 ottobre ma non l'hanno esclusa: «la decisione non è ancora stata presa. Le trattative sono in corso», ha detto all'ANSA un rappresentante della presidenza ucraina in condizioni di anonimato.

L'Ucraina non fa parte del formato Asem ma nulla vieta che sia invitata. A rendere realistico lo scenario di un faccia a faccia tra i due leader a Milano è anche l'annuncio dato il 25 settembre scorso dallo stesso Poroshenko di un incontro con Putin «entro tre settimane» in un summit «multilaterale». «Ci sono degli accordi preliminari a questo proposito - aveva spiegato il presidente ucraino -, tutto dipenderà dai progressi nella messa in atto del piano di pace». Un piano che stenta a decollare, perchè la tregua è ripetutamente violata da ambo le
parti. Molto quindi dipenderà anche dagli sviluppi sul terreno.

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