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Assemblea-sindacati, accordo sui tagli degli stipendi all'Ars: agli stenografi 204 mila euro

In base all'accordo, la riduzione della spesa nel triennio 2015-17 comporta un risparmio per le casse dell'Ars di 3,032 milioni di euro

 PALERMO. Un risparmio da tre milioni in tre anni: è il risultato dell’accordo tra uffici del Parlamento e sindacati per tagliare le indennità a tutti i 210 dipendenti circa di Palazzo dei Normanni. L’accordo, che mercoledì sarà approvato in Consiglio di presidenza, è stato siglato dal deputato Paolo Ruggirello e dai sindacati Osa-Ars, Uil-Ars, Sada (ex Cisl) e Saap. Sigle che rappresenterebbero circa 190 dipendenti su 208, praticamente la quasi totalità, mettendo al riparto Palazzo dei Normanni dal rischio di contenziosi. Contraria solo la sigla che difende i coadiutori e astenuta quella a sostegno dei segretari.
Il testo fissa dei sottotetti che si applicano a tutte le categorie del comparto. In particolare è previsto che gli stenografi, che fino ad oggi hanno avuto un’indennità di circa 235 mila euro l’anno lordi, prenderanno dal prossimo anno 204 mila euro. I segretari parlamentari scenderanno da 201 mila a 193 mila euro. I coadiutori passeranno invece da 169 mila euro a 148 mila euro di reddito annuo. Infine i tecnici vedranno ridotto il proprio reddito da 148 mila a 133 mila euro mentre gli assistenti passeranno da 143 mila euro a 122 mila.
I tagli messi a punto nell’Isola consentono ai dipendenti dell’Ars di avere retribuzioni nell’immediato più alte dei colleghi di Camera e Senato. «Ma nel lungo periodo - chiariscono i sindacati - il taglio in Sicilia è maggiore. Le norme della spending review nazionale consentono ai dipendenti di recuperare in pochi anni l’indennità di partenza grazie a dei tagli scalari e a degli incentivi di produzione pari al dieci per cento».

"Gli effetti finanziari dell'accordo - spiega Ruggirello - determinano maggiori risparmi sul bilancio dell'Assemblea di quelli derivanti da un mero recepimento dei tetti stabiliti presso il Senato. Infatti, l'automatico recepimento avrebbe comportato una riduzione dei costi su base triennale pari a 2,830 milioni di euro".

In base all'accordo, la riduzione della spesa nel triennio 2015-17 comporta un risparmio per le casse dell'Ars di 3,032 milioni di euro (1,010 mln all'anno), 201.497 euro in più rispetto all'automatica applicazione dei parametri del Senato.

Ruggirello aggiunge: "E' stata portata a termine la manovra di riduzione della spesa in materia retributiva che aveva avuto il suo avvio nel luglio scorso con l'applicazione del tetto di 240 mila euro annui lordi ai consiglieri parlamentari, in analogia con quanto previsto dal decreto Renzi in materia di retribuzioni apicali dei dipendenti pubblici e successivamente stabilito soltanto qualche giorno fa dai Consigli di presidenza di Senato e Camera".

Ruggirello evidenzia che "bisogna aggiungere, come ulteriore riduzione applicata sui costi del personale dell'Assemblea, la circostanza che la disciplina adottata dal Senato e non recepita dall'Ars prevede le indennità fisse e variabili come aggiuntive ai limiti stipendiali stabiliti" e "un incentivo di produttività erogato al verificarsi di determinate condizioni, esclusivamente per i dipendenti sovratetto, pari al 10 per cento della retribuzione dell'anno precedente". L'accordo è stato siglato dai sidacati Osa-Ars, Uil-Ars, Sada e Saap.

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