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Crisi, Pil in calo anche nel terzo trimestre

L'Istituto ha registrato una nuova flessione del Prodotto interno lordo. Sintomo che l'indice è in "rallentamento"

 ROMA. «Una nuova flessione del Pil nel terzo trimestre dell'anno». È quanto suggerisce l'indicatore anticipatore dell'Istat, aggiornato a luglio, realizzato in base a un insieme di variabili. Indice che è in «rallentamento». Lo rileva l'Istituto nella nota mensile.

Nella precedente nota mensile, invece, l'Istat stimava per il terzo trimestre una sostanziale stagnazione dell'economia, indicando una variazione pari a zero (con un intervallo di confidenza compreso tra +0,2% e -0,2%). Tutto ciò dopo che il Prodotto interno lordo del secondo trimestre, e sono dati consolidati, ha chiuso in calo dello 0,2%, decretando la recessione tecnica.

 

L'Istat vede possibile «il permanere dell'inflazione italiana su livelli vicini allo zero nei prossimi mesi». Così l'Istituto nella nota mensile.

«Il mercato del lavoro, nonostante qualche isolato segnale positivo, non sembra ancora presentare miglioramenti significativi». «Continua la fase di debolezza ciclica dell'economia italiana che si accompagna al rallentamento dell'area euro»

«Tuttavia - aggiunge - il deprezzamento del cambio dell'euro verso il dollaro porterebbe ad una ripresa delle esportazioni». Questa fase «è attesa proseguire anche nel terzo trimestre».

L'Italia è ancora in deflazione. A settembre, l'indice dei prezzi al consumo, misurato dall'Istat nelle prime stime, scende dello 0,1% rispetto allo stesso mese del 2013 e dello 0,3% nei confronti di agosto 2014.La flessione dell'indice su base annua resta stabile - spiega l'Istat - principalmente perchè l'accentuarsi della riduzione dei prezzi dei beni energetici (-2,8%, da -1,2% di agosto) è bilanciata dalla riduzione del calo dei prezzi degli alimentari non lavorati (-0,9%, da -1,8% del mese precedente), mentre le altre tipologie di prodotto confermano sostanzialmente gli andamenti tendenziali di agosto. Il ribasso mensile dell'indice generale dei prezzi è da ascrivere al sensibile calo dei prezzi dei trasporti (-4,8%) - su cui incidono fattori di natura stagionale - e, in misura più contenuta, alla diminuzione congiunturale dei prezzi dei bene energetici non regolamentati (-0,6%). L'inflazione acquisita per il 2014 scende allo 0,3% dallo 0,4% di agosto. Secondo le stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dell'1,8% su base mensile e diminuisce dello 0,2% su base annua (lo stesso valore di agosto).

"L'aumento congiunturale è in larga parte dovuto alla fine dei saldi estivi, di cui l'indice NIC non tiene conto", spiega l'Istat.

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