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In Italia si spende poco: famiglie e imprese lasciano in banca 32 miliardi in più

L'analisi del Centro studi Unimpresa: a frenare i consumi la recessione e soprattutto la paura di un'ulteriore crisi

MILANO. Nel nostro Paese si spende sempre meno  spendono. Gli italiani quest'anno infatti hanno speso meno e hanno così lasciato in banca una trentina di miliardi di euro in più rispetto allo scorso anno.  A rilevarlo è stata un'analisi del Centro studi Unimpresa che mette in evidenza, nell'arco di dodici mesi, un aumento complessivo delle riserve di imprese, famiglie, fondi, assicurazioni e onlus pari a 21,1 miliardi di euro (+1,50%).

A frenare i consumi la recessione e soprattutto la paura di un'ulteriore crisi finanziaria e nuovi inasprimenti fiscali. A diminuire, poi, sono anche gli investimenti delle imprese.

Lo scorso anno sono arrivati a quota 1.039,27 miliardi di euro i risparmi finanziari delle famiglie e delle imprese in aumento di 32 miliardi rispetto ai 1.071,27 miliardi di luglio 2013 con una crescita del 9,26%.

Secondo lo studio Unimpresa, basato su dati della Banca d'Italia, la crescita dei depositi bancari non riguarda tutti i comparti.

Sono saliti, infatti, i depositi delle aziende (+7,07%) passando da 189,93 miliardi a 203,36 miliardi (+13,43 miliardi) e quelli delle imprese familiari, saliti da 45,5 miliardi a 44,18 miliardi (+1,49%) grazie a un "risparmio" di 678 milioni. In aumento sono anche le riserve delle organizzazioni non lucrative senza fini di lucro: i depositi delle onlus sono risultati in crescita di 1,02 miliardi, saliti a 23,74 miliardi (+4,50%) dai 22,71 dell'anno precedente. Calano dell'1,25% invece i depositi di assicurazioni e fondi pensione, scesi da 24,01 miliardi a 23,71 miliardi (-299 milioni). Le riserve delle famiglie risultano in crescita del 2,19% di 18,57 miliardi: a luglio 2013
Tra i risultati più rilevanti dell'analisi per strumento, il comparto del conto corrente ha registrato la crescita più alta tra luglio 2013 e luglio 2014: da 775,87 miliardi a 818,84 miliardi (+5,54%) in aumento di 42,96 miliardi. Sale anche l'ammontare del denaro circolante, passato da 158,67 miliardi a 165,33 miliardi in crescita di 6,65 miliardi (+4,20%).

I depositi vincolati a breve scadenza sono saliti da 165,71 miliardi a 167,23 miliardi (+0,92%) con un amento di 1,51 miliardi. Sono leggermente calati, invece, i depositi rimborsabili con preavviso: lo stock di denaro è passato da 308,27 miliardi a 307,62 miliardi (-0,21%) in diminuzione di 655 milioni.

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