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I gesuiti: cultura e politica per rilanciare Palermo

Il padre provinciale della Compagnia, Gianfranco Matarazzo: «Bisogna preparare una nuova generazione di cittadini». È stato per dieci anni il direttore del Centro Arrupe. Oggi parteciperà alla messa di inaugurazione dell’anno scolastico del Centro educativo ignaziano

PALERMO. «Vogliamo preparare il rilancio della nostra città attraverso una nuova generazione di cittadini». Dice «nostra» anche se lui è nato a Teano 51 anni fa, ma gli ultimi dieci anni trascorsi a Palermo al Centro Arrupe gli hanno permesso di conoscere a fondo il tessuto sociale, politico e culturale della città, che definisce «molto stimolante e arricchente». Padre Gianfranco Matarazzo torna a Palermo, a qualche mese dalla nomina a Provinciale dei Gesuiti d'Italia, per partecipare oggi alle 9 alla messa di inaugurazione dell'anno scolastico del Centro educativo ignaziano e salutare il nuovo rettore, padre Francesco Tata, e il neo coordinatore didattico delle medie e dei licei, padre Eraldo Cacchione, e per ringraziare il rettore uscente, padre Francesco Beneduce. L'occasione per gettare uno sguardo su una città in grave difficoltà economica e sociale e tendere una mano al suo sviluppo.

 

COME VEDE OGGI PALERMO?

«Negli ultimi anni sono stati fatti vari tentativi di rilancio della città, grazie alle forze culturali, produttive e anche politiche. Ma gli sforzi si sono rivelati incapaci di ottenere un risultato. Questo ci dice che l'investimento deve essere prima di tutto sul fronte educativo, a partire delle scuole, dall'università. Non dobbiamo solo formare buoni e bravi cittadini, ma renderli competenti».

 

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