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Catania, da domani "Bellini nella città di Bellini"

Incontri, concerti e convegni per ricordare il compositore etneo

CATANIA.  Anche l'Università di Catania scende in campo per ricordare Vincenzo Bellini, nell'arco di tempo che va dal 23 settembre (anniversario della morte) al 3 novembre (data di nascita), con una rassegna di concerti ed incontri scientifici.

«La nostra iniziativa - ha precisato il rettore Giacomo Pignataro - non ha la pretesa di sostituirsi ad altre iniziative celebrative. Al contrario, a queste ci affianchiamo e siamo pienamente disponibili a collaborare per aumentarne la proiezione, ma certamente non poteva mancare un concreto omaggio a Bellini da parte dell'Ateneo della sua città, con il suo patrimonio di competenze e conoscenze».

 

La rassegna si chiama «Bellini nella città di Bellini». Percorsi di musica e cultura nella città del Cigno e del vulcano, ed è promossa dal dipartimento di Scienze umanistiche insieme con la Fondazione Bellini e il Centro di Documentazione per gli Studi Belliniani, l'assessorato ai Saperi e alla Bellezza condivisa del Comune di Catania, il Teatro Bellini, l'Istituto superiore di studi musicali Bellini, l'Associazione musicale etnea, e le associazioni Haruka e Officine Culturali, con il coordinamento scientifico delle docenti Maria Rosa De Luca e Graziella Seminara.

 

In programma, vi sono concerti e convegni realizzati, come ha ricordato la professoressa De Luca, in alcuni luoghi della città etnea che presentano un legame identitario con la vicenda umana e artistica di Vincenzo Bellini. Si comincia venerdì alle 20,30 nel chiostro del Palazzo centrale dell'Università (dove operò come maestro di cappella il nonno di Bellini, in occasione delle festività agatine), con un concerto dell'orchestra giovanile dell'istituto superiore di studi musicali «Vincenzo Bellini» di Catania, diretta da Giuseppe Romeo.

Le altre sedi, per gli appuntamenti successivi sono il complesso monumentale benedettino di S. Nicolò l'Arena, il Palazzo Biscari, il Teatro Massimo Bellini, «luoghi d'elezione - ha aggiunto Maria Rosa De Luca - per raccontare l'opera musicale belliniana nella sua ricchezza di generi e forme».

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