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Al Mise riunione sulla Fiat di Termini

La Grifa vorrebbe costruire auto ibride nell'ex stabilimento del Lingotto. Previsti investimenti per 350 milioni di euro e l'assunzione a regime di 476 operai entro il 2018 attingendo dalle liste di mobilità

PALERMO. Al ministero dello Sviluppo economico a Roma l'incontro sulla vertenza Fiat di Termini Imerese con i sindacati e l'ad di Grifa, Agusto Forenza. Secondo quanto riferiscono fonti sindacali presenti alla riunione, il gruppo disposto a costruire auto ibride nell'ex stabilimento del Lingotto, ha riproposto il piano illustrato nei precedenti incontri, che prevede investimenti per 350 milioni di euro e l'assunzione a regime di 476 operai entro il 2018 attingendo dalle liste di mobilità.

 

Sono 1.100 circa le tute blu di Fiat e dell'indotto in cig in deroga fino al 31 dicembre prossimo. A metà ottobre senza soluzioni, Fiat potrebbe avviare le procedure di licenziamento collettivo.

 

Nei giorni scorsi i sindacati si erano detti perplessi sulla proposta di Grifa per Termini Imerese, dove la Fiat ha chiuso la fabbrica tre anni fa. La società, disposta a costruire auto ibride nel palermitano, nel corso del vertice al ministero dello Sviluppo economico con i sindacati, ha confermato il piano per il rilancio dell'ex fabbrica del Lingotto e stima una produzione di 35 mila vetture l'anno e punta ad assumere 475 operai (Fiat e Magneti Marelli) entro il 2018, attingendo dalle liste di mobilità, applicando il minimo sindacale previsto dal ccnl dei metalmeccanici.

 

Secondo quanto hanno riferito i sindacati, Grifa avrebbe negato ipotesi di accordo tra la stessa società e case automobilistiche cinesi. Sono 1.100 circa gli operai tra diretti e indotto, in cig fino al 31 dicembre prossimo; e senza un accordo già a metà ottobre potrebbero partire le procedure di collettivo.  Per la Fiom «si tratta di numeri insufficienti».

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