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Scoperta in Turchia la prigione di Dracula

Un bunker militare percorso da tunnel misteriosi: qui sarebbe stato rinchiuso Vlades III che ispirò la leggenda del vampiro

ANKARA. n posto «completamente circondato da tunnel segreti», «molto misterioso», racconta l'archeologo turco Ibrahim Cetin, lo scopritore della «prigione di Dracula»: insomma, proprio degno della leggenda di Vlad III l'Impalatore, il nobile transilvano diventato una star mondiale grazie allo scrittore Bram Stoker. Cetin ha annunciato di avere trovato sotto il castello selgiudico di Tokat, sulle rive del Mar Nero, la cella in cui verso la metà del 1400 fu detenuto dagli ottomani il terrificante principe della Valacchia. Il team di archeologi da lui diretto ha scovato sotto il castello una rete di cunicoli, una specie di «bunker» militare, e due celle segrete, nelle quali sarebbe stato rinchiuso dopo essere stato catturato dai nemici ottomani, Vlades III detto «tepes» («l'impalatore»), perché amava far impalare nemici e banditi. Ma anche «Dracula», o «Draculea», «figlio del drago» in rumeno. Un nomignolo sotto il quale il truce guerriero transilvano ha ispirato il celebre vampiro creato da Stoker, che doveva al padre Vlad II, cavaliere dell'Ordine del Drago fondato dall'imperatore Sigismondo per difendere l'Occidente cristiano dall'avanzata dei Turchi. 


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