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Salvataggi a quattro zampe
Cani al mare per fare sport

PALERMO. Non solo attività di soccorso, ma anche sport e divertimento per i quattro zampe. È il salvataggio nautico sportivo. Portare un remo o una cima al padroncino che si trova sulgommone in difficoltà, soccorrere dal polso un figurante in acqua oppure più semplicemente fornirgli un salvagente. Sono tutte attività previste in un corso di salvataggio nautico
sportivo, una disciplina cinofila che simula situazioni di difficoltà che richiedono un intervento di
soccorso in mare. A differenza dei brevetti di protezione civile perattestare unità cinofile
di assistenti bagnanti, in questa disciplina l'obiettivo è sì imparare le principali regole di salvataggio, ma nell’ottica di una pura attività sportiva ed educativa del proprio amico a quattro zampe. «Si tratta diun corso che rafforza e consolida principalmente il rapporto proprietario-cane e migliora le prestazioni fisiche, la coordinazione e la potenza dell'animale. Una disciplina, insomma, da fare insieme al padrone con impegno sì, ma senza per questo rinunciare al divertimento», spiega Marianna Raneri, responsabile del centro cinofilo Dogstar di Palermo, dove a ottobre partiranno le lezioni. L'allenamento è lungo e impegnativo,
sia per Fido che per il suo padroncino. «Il programma solitamente è suddiviso in tre fasi: l'obbedienza, il potenziamento fisico del cane e gli esercizi di salvataggio in acqua - illustra Chicco Arcostanzo, istruttore cinofilo e campione nazionale di salvataggio nautico sportivo
-. Una parte del corso si svolge a terra, soprattutto nei mesi invernali, da novembre ad aprile, dall'obbedienza agli esercizi che poi il cane ripeterà in acqua. Una seconda parte di lezioni avverrà invece direttamente al mare o in piscina». Il cane impara, per esempio, a riportare
in acqua remi, cime o a trainare un gommone arenato al largo oppure ancora soccorrere persone in difficoltà. «Un programma d'addestramento, di solito di un intero anno, che
attraverso l'intenso esercizio fisico affina nell'animale precisione, potenza e tecnica. A migliorare è anche il rapporto fra cane e conduttore, che lavorano insieme, faticando
ma anche divertendosi insieme» aggiunge Arcostanzo. Ai corsi, ancorapocodiffusi in Sicilia,
possono partecipare i cani di qualsiasi razza, purché siano robusti e di peso non inferiore ai 20 chili. «Gli esercizi richiedono comunque una forza non indifferente. In Italia lo praticano soprattutto razze da riporto come labrador, terranova e golden retriever». Come tutti gli sport a quattro zampe, anche il salvataggio nautico prevede delle competizioni a diversi livelli di complessità. «Si tratta di gare - precisa infine Arcostanzo - attraverso le quali si ottiene il brevetto sportivo che permette di passare al livello successivo. Quattro i livelli di complessità in cui i cani eseguono esercizi sempre più difficili passando da un livello all'altro». Anche se ancora sono pochi i quattro zampe siciliani che praticano la disciplina, anche nell’Isola i corsi di addestramento cominciano a diventare più numerosi. «Attualmente, alle gare organizzate
nonhanno ancora partecipato cani provenienti dalla Sicilia - spiega Chicco Arcostanzo, istruttore cinofilo a Bergamo ma che tiene lezioni di salvataggio anche a Palermo -.
Quest’anno addestrerò un gruppo di 7 unità cinofile e l’obiettivo sarà farli gareggiare anche alle competizioni nazionali organizzate da diverse associazioni sportive».

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