PALERMO. Utilizzare il portale del ministero del Lavoro «cliclavoro.gov.it» per far incrociare la domanda dei giovani e l'offerta delle aziende. Eliminare il click day e spalmare in una settimana (e non in un solo giorno) l'arco temporale in cui far «incontrare» i due attori del Piano Giovani. Ecco il piano che l'assessorato alla Formazione sta pensando di mettere in atto per facilitare le procedure e non incappare nel bluff del 5 agosto, quando il sito, sommerso da 95 mila accessi, è andato in tilt ed è stato bloccato. Intanto, è ormai quasi certo che il bando del 18 agosto che rimetteva in palio tutti i posti, pubblicato dall'ormai ex dirigente Corsello, verrà revocato. Mentre è attesa oggi dai Centri per l'impiego la verifica sui requisiti degli 800 «confermati» del 14 luglio. La Regione ha escluso duecento giovani della prima selezione, perché non erano in possesso dei requisiti richiesti. Tutto da rifare anche per gli altri ottocento giovani che il 5 agosto erano riusciti a registrarsi al portale prima che il sito andasse in tilt.
Ma la discussione sul flop day in commissione Lavoro all'Ars non si è chiusa e tutto è stato rinviato al 12 settembre, perché i parlamentari non hanno trovato l'accordo su una risoluzione con cui chiedevano al governo, a titolo diverso, di far lavorare nelle attività collegate al Piano Giovani i circa duemila dipendenti degli ex sportelli multifunzionali, che costano 35 milioni all'anno e che dipendono dall'assessorato al Lavoro.
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