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I rosanero riscoprono la serie A, la Samp pareggia nel recupero

PALERMO. Il Palermo riscopre la dura legge della Serie A. Nel giorno dell’esordio contro la Sampdoria al Barbera Iachini ritrova il “suo” Palermo tutto grinta, corsa e disciplina. Una partita quasi perfetta. Appunto, quasi. Perché il Palermo va in vantaggio di un gol nel primo tempo con Dybala, comunque l’uomo copertina della serata per la sua prestazione, trova anche la superiorità numerica per l’espulsione di Regini, ma viene acciuffato a un metro dal traguardo grazie al gol di Gastaldello su azione da angolo. Una prestazione che viene così sporcata da questa macchia finale. La gestione della gara è stata buona, ma da qui cominceranno i primi processi: giusto difendere il vantaggio quando sei in vantaggio di un uomo, invece di chiudere la partita? È stata questa probabilmente la pecca degli uomini di Iachini contro la squadra di Mihajlovic. Non è stato un Palermo rinunciatario, ma è mancata la lucidità in alcune occasioni. Regali che la Samp ha sfruttato, ringraziando allo scadere per un pari sul quale forse non ci sperava neanche.
Inutile, però, buttare tutto all’aria così. Per salvarsi, è questo lo spirito da mettere in campo ogni domenica. Regali come questi però, che ricordano per certi versi alcuni fatti nell’anno della retrocessione, non devono più capitare. Sono punti che poi si pagano. Giusta la valutazione di Iachini di affidarsi al blocco promozione (ha dovuto solo rinunciare all'ultimo a Lazaar per un affaticamento alla coscia), aspettando la punta che deve sostituire Hernandez.



Iachini dopo Modena aveva promesso un altro Palermo. Il vero Palermo. E l’inizio della partita sembra dargli ragione. La gara si mette subito come meglio non si potrebbe. È un Palermo aggressivo che al 7’ conquista palla con Vazquez che consegna palla a Barreto, bravo di prima intenzione a lanciare Dybala in verticale. L’argentino è perfetto ad infilarsi in mezzo a Gastaldello e a Regini e a portarsi la palla al piede. Davanti all’ex Viviano è freddo e non sbaglia, portando in vantaggio i suoi. Dopo il vantaggio, il pallino del gioco passa nei piedi della Samp. Ma il Palermo morde su ogni pallone e, quando c’è da mettere una pezza, Sorrentino c’è sempre. Mentre la linea difensiva Munoz-Terzi-Andelkovic è in formato promozione.



Dopo aver lasciato l’iniziativa alla squadra di Mihajlovic, l’ultimo quarto d’ora è di marca rosanero. Vazquez è il catalizzatore di ogni azione del Palermo. Il trequartista è ovunque e, come gli piace fare, viene a prendersi la palla anche nella sua metà campo. Dybala si sbatte e regala perle di grande calcio che riscaldano i tifosi. La partita si mette ancora meglio al 40’. Dybala è lanciato a rete e un rimbalzo tradisce Regini che colpisce la palla con la mano. Per lui è il secondo giallo. Samp in dieci e l’ex Silvestre che fa il suo ingresso in difesa con Mihajlovic che toglie un attaccante, Sansone. Si va a riposo con vantaggio di gol e di uomini.



Il Palermo non abbassa i ritmi in avvio di ripresa. E come a inizio partita, ancora una volta avrebbe l’occasione di colpire ancora sempre con Dybala. Su lancio di Terzi il numero 9 rosa manda al bar Silvestre, ma al momento di calciare col destro viene disturbato con esperienza da De Silvestri che lo costringe a un tiro sporco. La Samp non trova il bandolo della matassa e allo stesso tempo non si scopre più di tanto col timore di regalare possibilità di contropiede ai rosa. Al 71’ Rigoni lascia il posto a Ngoyi. È esattamente il Palermo dello scorso anno senza nessun nuovo giocatore. E le cose non cambiano, quando al 76’Dybala si prende tutto il meritatissimo applauso del Barbera e lascia il posto a Belotti. Come sua abitudine, il Gallo non ci mette niente a entrare in  partita e dopo pochi secondi regala un assist d’oro a Vazquez. Il Mudo però, nel cuore dell’area, spara alto. Sembra fatta, poi il gol di Gastaldello rovina la festa. Il Palermo torna sulla terra, o meglio: ha semplicemente riscoperto la dura legge della Serie A.

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