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Vino in Sicilia, quando la vendemmia diventa una festa

È stagione di vendemmia, con l'apertura del periodo della raccolta delle uve da agosto a ottobre. Una cultura che sull'Isola affonda le sue radici in una storia millenaria che negli ultimi vent'anni si è talmente tanto diffusa da rendere questo rito tradizionalmente contadino, un appuntamento mondano per winelovers e appassionati di enoturismo.
E mentre le prime raccolte annunciano il valore di un'annata qualitativamente ottimale ma con una produzione stimata minore di circa il 20 per cento rispetto allo scorso anno, si celebra la grande festa del vino con eventi che combinano escursioni nei vigneti e visite in cantina con soste gastronomiche alla scoperta dei sapori e delle bellezze del territorio.
Nella costa sud occidentale, è ormai tradizionale l'appuntamento con il Mandrarossa VineyardTour a Menfi, dove la bellezza dei vigneti a picco sul mare e i piatti della cucina tradizionale della Brigata di Cucina di Bonetta dell'Oglio, hanno reso quest'evento famoso in tutta la Sicilia. Qui, nel «triangolo d'oro» della viticoltura siciliana, dove si estende un vigneto di oltre 6.000 ettari, fino al 31 agosto si scoprono le bellezze della zona con passeggiate eco-friendly a cavallo, ed escursioni via mare a bordo di un antico veliero per ammirare la costa da una prospettiva del tutto inedita (vineyardtour.it).
A pochi chilometri di distanza alle Cantine Planeta a Sambuca fino a domenica si raccoglie lo Chardonnay in Contrada Ulmo, prima tappa di «Vivere Vendemmia», un programma di quattro appuntamenti che segue il ritmo della maturazione coinvolgendo i visitatori nella raccolta, tra i profumi e i colori delle diverse varietà di uva. A seguire, nel mese di settembre ci si sposterà a Buonivini (Noto) per il moscato, e poi a Dorilli (Vittoria) il 19 e 20 settembre, e si finirà solo a ottobre, dal 20 al 25, quando arriverà il tempo per i grappoli di Carricante e Nerello Mascalese che stanno maturando a Sciara Nuova.(planeta.it/news/vivere-vendemmia-2014/).
Si vendemmia anche nelle isole minori dove si pratica una «viticoltura eroica» fondata sul lavoro dei contadini e sulla capacità di gestire l'ambiente e la natura in delicato equilibrio. La «perla nera del Mediterraneo», Pantelleria celebra il prodotto che l'ha resa nota in tutto il mondo: il passito. Dal 31 agosto al 4 settembre «Passitaly» propone un Gran Tour dell'Isola con differenti itinerari attraverso i quali il territorio si aprirà ai turisti con una chiave di lettura che partendo dal mare approda all'interno, tra le contrade, i terrazzamenti e la grande Montagna. Una particolare attenzione è dedicata alla scoperta dei siti produttivi delle eccellenze locali come il cappero, le olive e l'olio e naturalmente i vini passiti, con un focus sul sistema di coltivazione ad alberello basso dello zibibbo, tipico sistema pantesco, candidato a far parte della lista del patrimonio culturale immateriale dell'Unesco.
Ma c'è spazio anche per visitare i gioielli naturalistici dell'isola come il Lago di Venere, situato nel cratere di un antico vulcano, lo Scoglio dell'Elefante, e Cala Levante. La manifestazione è promossa dall'Assessorato Regionale dell'Agricoltura, dello sviluppo rurale e della Pesca Mediterranea, il Comune di Pantelleria, l'Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia e il GAL delle Isole Minori. (passitaly.com; +39.3283889893).

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