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Governo sblocca opere: ristrutturazioni in casa, stop alle autorizzazioni edilizie

Per avviare i lavori i cittadini dovranno effettuare una semplice comunicazione al Comune. Anticipo dell’avvio dei lavori per la linea ferrata Palermo-Messina-Catania

ROMA. Quasi 4 miliardi di risorse 'fresche' recuperate perché inutilizzate da impiegare per opere "cantierabili in 10 mesi", e 'smobilitazione' di risorse già stanziate ma ferme per riaprire i cantieri, dall'anticipo della prima pietra a novembre 2015 per l'alta velocità Napoli-Bari e Palermo-Messina-Catania (in totale circa 10 miliardi di euro investiti), con l'ad di Ferrovie Elia, commissario, alle metropolitane, agli aeroporti (si sbloccano 4,5 miliardi), alle reti a banda larga, al via libera definitivo alla Tap. Opere, grandi e piccole, che servono a fare ripartire il Paese.
Arriva dopo due ore e mezzo di Consiglio dei ministri l'atteso decreto Sblocca Italia, asciugato, rispetto alle bozze dei giorni scorsi, a "50 articoli" che vanno dal superamento dei lacci burocratici inutili alla  spinta agli investimenti pubblici ma soprattutto privati, senza intaccare i saldi di finanza pubblica, come ha sottolineato il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, perché le misure "sono tutte coperte".
Ma non arriverà, così come sembrava quasi certo, l'attesa prima tappa del 'disboscamento' delle partecipate locali, rinviato per decisione del Cdm, ha spiegato il sottosegretario Graziano Delrio, a un disegno "organico" che sarà contenuto nella legge di stabilità, anche se "parte delle norme erano già pronte".
Stesso destino per l'ecobonus, che il governo resta impegnato a prorogare, perché comunque, ha chiarito Lupi, fino a fine anno è già finanziato. Ricco comunque il pacchetto 'casa-edilizia', che va da sburocratizzazioni e semplificazioni (come la norma sull' 'overdesign', adeguandosi alle norme europee) a un pacchetto di incentivi per rilanciare il mercato immobiliare (con sgravi fiscali per chi compra casa e la affitta a canone concordato). Ma la norma "più importante" secondo lo stesso Lupi, è la semplificazione per le ristrutturazioni: con l'entrata in vigore del decreto basterà infatti una "semplice comunicazione al Comune" al posto dell'autorizzazione per cominciare i lavori in casa. Mentre arriverà con un ddl delega la riforma del codice degli appalti che seguirà il principio, come ha spiegato il premier Matteo Renzi, che "ciò che è consentito in Europa sarà consentito anche in Italia".
Tra le conferme alle indiscrezioni circolate nelle ultime settimane, arriva anche un ampliamento del margine di azione della Cassa depositi e prestiti che "a questo punto è dotata di regole come quelle degli altri Paesi europei" ha spiegato il premier. L'intervento su Cdp rientra tra i capitoli per stimolare gli investimenti che sono, ha chiarito Padoan "la debolezza principale" del Paese, come dimostrano gli ultimi dati ancora negativi sul Pil, che hanno registrato una leggera ripresa dei consumi ma il segno meno al capitolo investimenti.
Cambiare le regole, ha sottolineato il ministro, non è irrilevante, come dimostra il successo dei minibond (1 miliardo di sottoscrizioni in due mesi dopo l'intervento con il dl competitività). Con lo Sblocca Italia, ha confermato il ministro, arriveranno anche nuove misure per la finanza per la crescita per facilitare l'emissione dei project bond. E si punta poi a "facilitare l'attività delle società immobiliari quotate anche per valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico".
Confermato anche il pacchetto per il sostegno al made in Italy (con particolare attenzione anche all'agroalimentare, dal marchio unico, anche in vista di Expo 2015, al contrasto all'Italia sounding) con cui si punta, ha spiegato il ministro Federica Guidi a "un aumento di un punto del pil, in un bacino di 70mila imprese. Vogliamo che 20 mila imprese in più che esportano per 50 miliardi di export in più".

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