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Bruxelles, Tusk nuovo presidente del consiglio Europeo

BRUXELLES. Il vertice Ue ha deciso di nominare l'attuale premier polacco Donald Tusk  presidente permanente del Consiglio Europeo e dell'Eurosummit.  Tusk, appartenente alla famiglia dei Popolari, succederà ad  Herman Van Rompuy. «Coniugare disciplina di  bilancio e crescita è una sfida possibile, in Polonia lo abbiamo  fatto, non c'è contraddizione, e cercheremo di raggiungere  questo obiettivo anche in Europa», ha detto Tusk, scherzando anche sul fatto di parlare solo in polacco e promette di imparare presto l’inglese.         


Tusk, è stato il primo a  vincere due elezioni consecutive nella Polonia democratica  sconfiggendo il populismo di destra dei fratelli Kaczynski.  Centrista e liberale, in buona sintonia con la Germania di  Angela Merkel, è considerato un politico pragmatico, anche nel  suo atteggiamento nei confronti della Russia sulla crisi  dell'Ucraina che lambisce i confini del suo Paese.   Cinquantasette anni (è nato a Danzica il 22 aprile 1957),  deve il suo nome Donald - insolito per un polacco - alla nonna  che lo scelse in onore di un attore americano. Solo da adulto ha  conosciuto le radici della sua famiglia, che appartiene  all'antica minoranza linguistica slava dei Casciubi. Laureato in  Storia all'Università di Danzica, da giovane ha militato in  Solidarnosc e si è avvicinato al liberalismo. Dal 1983 al 1990,  sotto la legge marziale del generale Wojciech Jaruselski, non  riuscendo a trovare lavoro fu impiegato nella pulizia delle  ciminiere industriali, lavorando tutto il giorno appeso a  un'imbracatura: «Alto da terra, alto rischio, guadagno più alto  degli altri», è la frase con cui lui stesso ha riassunto quegli  anni.


Sportivo e appassionato di calcio, è sposato dal 1978 e ha  due figli.  Dal 1988 Tusk ha presieduto il Congresso liberaldemocratico  (Kld), il partito fondato con i suoi sodali di Danzica, che nel  1995 si è fuso con Polonia Unione democratica, il partito del  primo premier della Polonia democratica, Tadeusz Mazowiecki, e  che è diventato poi Unione della Libertà. Nel 2001 ha fondato un  suo partito, Piattaforma civica (Po), che presiede dal 2003. Dal  1997 al 2001 è stato vicepresidente del Senato e nel 2001-05  vicepresidente della Camera bassa (Sejm). Dopo la vittoria del  Po nelle politiche del 2007, è diventato premier di un governo  di coalizione col Partito dei Contadini (Psl) vincendo di nuovo  nel 2011. Promotore di una buona crescita economica pur nel  pieno della crisi, con un mercato del lavoro reso più  flessibile, a differenza dei suoi predecessori Kaczynski, ha  buoni rapporti con Berlino e in questi ultimi anni è riuscito a  conquistare per Varsavia un ruolo più decisivo nell'Ue. E  sebbene Varsavia faccia la voce grossa con la Russia di Putin  per il suo conflitto con l'Ucraina e sia in prima fila nel  sostenere la necessità di nuove sanzioni occidentali, il suo  governo fin dall'inizio ha lavorato sottotraccia per ammorbidire  le storiche frizioni con Mosca.      

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