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Sempre più poveri, è allarme a Serradifalco

SERRADIFALCO. Molti serradifalchesi non comprano beni di prima necessità e si vestono all’«armadio del povero». È allarme povertà a Serradifalco. A lanciarlo i parroci del paese. Ai quali si sono rivolti i volontari impegnati nell’organizzazione, per il 18 settembre prossimo, della «giornata della solidarietà», il cui ricavato sarà devoluto in beneficienza ai meno abbienti attraverso, appunto, le tre parrocchie del paese.
A portare alla luce l’esistenza dell’rmadio è il sacerdote Filippo Bonasera, da sempre in prima fila nell’aiutare immigrati e bisognosi. Nei locali della chiesa del Carmelo sono deposti capi di abbigliamento, per vari motivi non più indossati, anche se ancora in buono stato. «Quanto raccolto è periodicamente trasferito nel centro di accoglienza di ”Pian del lago” a Caltanissetta - informa Bonasera -. Capita spesso, però, che, nel frattempo, qualcuno prelevi qualcosa per se o la sua famiglia».
Il sacerdote confessa di non avere più «il polso della situazione, da quando la parrocchia è divenuta un rettorato», ma assicura che «il numero delle famiglie bisognose è più alto di quanto non si riesca a immaginare». E che esse sono rappresentate «soprattutto da locali». Bonasera, poi, a malincuore, informa di non essere personalmente più in grado di dare aiuti economici a chi ne ha bisogno. E che spesso, quando si reca al banco alimentare di Catania, «la spesa sostenuta per il carburante supera il frutto che se ne ricava».
Anche il sacerdote Diego Trupia ammette di non conoscere esattamente il dato della povertà a Serradifalco. «Soprattutto, da quando non sono più operativi Caritas e Banco alimentare», chiarisce il sacerdote. Il quale informa che «da due anni, ogni prima domenica del mese, all’ingresso della parrocchia dell’Immacolata è sistemato un carrello, all’interno del quale i fedeli depongono alimenti di prima necessità». Con i buoni spesa staccati personalmente da Trupia, sono poi distribuiti, precisa il parroco, «a chi, senza fare rumore, ne fa richiesta perché ne ha bisogno. Come certe famiglie, che un tempo vivevano dignitosamente, ma che ora hanno difficoltà magari perché il capofamiglia non è più regolarmente salariato dal suo datore di lavoro».
Intanto, il gruppo di volontari è al lavoro per l’organizzazione della «giornata della solidarietà». Ognuno di loro lo fa gratuitamente. Altrettanto gli artisti che si esibiranno durante la manifestazione, che si svolgerà tra la via Cavalieri di Vittorio Veneto e le sue traverse. Le offerte ricavate dalle degustazioni offerte e negli altri angoli allestiti serviranno a confezionare pacchi spesa che saranno consegnati ai sacerdoti perché, a loro volta, li distribuiscano ai più bisognosi.

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