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Piano giovani, in bilico i 1.600 tirocini già assegnati

PALERMO. Sul cammino che porterà all’assegnazione di tutti i 2 mila tirocini previsti dal Piano giovani ci sono ancora parecchi ostacoli legati al complicato intreccio che è nato dal flop della selezione del 5 agosto e dalla pubblicazione del nuovo bando, quello del 14 agosto. I due provvedimenti - ha spiegato Crocetta - sono incompatibili fra loro. E comunque nessuno dei due può essere applicato autonomamente, servono in ogni caso correttivi che impongono decisioni delicate. «Il primo problema - ha spiegato Crocetta riferendosi al bando di fine giugno - è che la selezione del 14 luglio è valida e secondo me anche la metà dei tirocini assegnati il 5 agosto potrebbero esserlo. Se dunque annullassimo queste selezioni, puntando esclusivamente sul nuovo bando, ci esporremmo ai ricorsi di quanti hanno ottenuto posti o comunque partecipato al primo bando». Tra l’altro il secondo provvedimento, emanato in tutta fretta dalla Corsello dopo il flop day cancellando il ricorso ai privati e puntando sulle strutture interne all’assessorato per la gestione delle domande, ha per Crocetta alcuni vizi: «Mettendo in palio in un’unica selezione i posti del Piano giovani e quelli del progetto Garanzia giovani ha di fatto sottratto risorse al primo a vantaggio del secondo. E se le prime selezioni fossero valide noi ci troveremmo a dover pagare tirocini senza avere più i soldi. Un danno erariale di cui la dirigente dovrebbe rispondere».
Ma il problema principale, Crocetta non lo ha nascosto, è il contratto con Italia Lavoro: difficile da sciogliere. Il presidente vorrebbe puntare su una nuova società, Sicilia e-Servizi, ma è costretto a rilevare che ciò è quasi impossibile: «Sicilia e-Servizi non può assumere e dunque rischierebbe di non avere le forze per far fronte all’impegno. Una soluzione potrebbe essere il trsferimento di personale da altre società regionali. Ma, d’altro canto, Italia Lavoro ha un contratto valido e se venisse sciolto perchè scegliamo un’altra società agirebbe di sicuro per vie legali. Anche in questo caso c’è il rischio di danno erariale».
Dunque la giunta, e il nuovo direttore generale, dovranno prima decidere quale dei due bandi portare avanti (e se introdurre comunque modifiche). La scelta impone implicitamente una procedura da seguire: il ricorso a una società esterna o ai Centri per l’impiego (cioè a strutture dell’assessorato). Nel primo caso si potrebbe prevedere un nuovo click day, anche se Crocetta avverte: «Secondo me la mole di lavoro è tale che senza un aiuto informatico non assegneremmo mai questi posti. Ma, se non abbiamo l’assoluta garanzia che il click day è supportato da strumenti adeguati, non andremo avanti in questa direzione».
Infine il presidente ha ammesso che «l’intenzione del governo è salvare i tirocini già assegnati e anche le domande già pervenute e non incrociate con le imprese. Ovviamente vorremmo garantire tutto ciò dando a chi non lo ha ancora fatto la possibilità di presentare la domanda». Ma per arrivare a questo risultato potrebbe servire più tempo rispetto alla data del 22 settembre fissata nel bando del 14 agosto. Crocetta allarga le braccia: «Se passa un mese in più, non aumenterà il tasso di disoccupazione...».

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