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La denuncia dell’Onu: l’Isis recluta anche bambini

Piccoli di 10 anni sarebbero nel mirino di jihadisti per combattere in Siria e Iraq. Agli sgoccioli la missione congiunta Opac-Onu per la distruzione degli arsenali chimici in India

BEIRUT.  Bambini anche di 10 anni sono reclutati dai jihadisti dello Stato islamico (Isis) per combattere in Siria e Iraq. Lo afferma la Commissione Onu d'inchiesta sulla Siria, ma è solo una delle atrocità, commesse anche dal regime di Damasco, denunciate dall'organismo delle Nazioni Unite, che accusa fra l'altro il governo di essere tornato a fare uso di armi chimiche.    
La Commissione parla apertamente di "crimini di guerra e crimini contro l'umanità" commessi da entrambe le parti. Una situazione che rende ancora più difficile un eventuale accordo - già negato da Washington - tra gli Usa e la Siria che permetta all'aviazione americana di colpire le postazioni dell'Isis in territorio siriano come fa dall'8 agosto in Iraq. L'amministrazione del presidente Barack Obama invece, secondo il New York Times, starebbe facendo pressioni sugli alleati per aumentare il loro sostegno ai gruppi di ribelli moderati, oltre che per possibili operazioni militari.     
Intanto, la missione congiunta Opac-Onu per la distruzione degli arsenali chimici siriani si scioglierà il 30 settembre ma l'inchiesta sull'uso di sostanze tossiche in Siria continua. Il segretario Generale dell'Onu Ban Ki-moon ha scritto al presidente di turno del Consiglio di sicurezza, l'ambasciatore britannico Mark Lyall-Grant, annunciando che l'operazione chiuderà i battenti alla fine del prossimo mese. La scorsa settimana il Pentagono aveva dichiarato 'missione compiuta' per la neutralizzazione di 600 tonnellate dei gas più pericolosi sulla nave-laboratorio Cape Ray, in una operazione a cui aveva contribuito l'Italia mettendo a disposizione per il trasbordo delle sostanze tossiche il porto di Gioia Tauro. "Con il completamento della distruzione di tutte le armi chimiche dichiarate e in seguito a consultazioni con il direttore generale dell'Opac chiuderemo la missione il 30 settembre", ha scritto Ban in una lettera ottenuta dalla Reuters. Senza fornire altri dettagli, il capo dell'Onu ha indicato che si sta lavorando a una successione che assicuri una transizione "senza strappi".

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