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Zoppica la vendemmia in Sicilia: meno 30%

Al calo della produzione si aggiunge l’insorgere di due fitopatie: lo Oidio e la peronospera. Colpiti i vitigni di Nero d’Avola. Il presidente regionale della Coldiretti Chiarelli: «Coloro che chiudono la filiera sono dei fortunati. Soffrono di più coloro che rivendono le uve alle aziende»

PALERMO. Zoppica la vendemmia in Sicilia. Con un calo della produzione che raggiunge anche quota 30 per cento e i vitigni di Nero d’Avola aggrediti dalla peronospera soprattutto nella zona del Trapanese: la Coldiretti regionale non può fare a meno di riportare l’attenzione sul comparto vitivinicolo regionale. E la crisi che sta attraversando. «Il clima molto umido che si è protratto fino a giugno – esordisce Alessandro Chiarelli, presidente della sezione siciliana di Coldiretti – ha causato l’insorgere di due tipi di fitopatie. L’Oidio, seppur in misura minore, e la peronospera. Proprio quest’ultima ha rappresentato il problema di molti viticoltori siciliani, soprattutto quelli che si trovano nell’area di Trapani e che producono Nero d’Avola. Certo, non sono stati risparmiati neppure i vigneti precoci, Chardonnay e grilli. E se consideriamo che nell’Isola si produce quasi totalmente bio, è facile intuire il danno».
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