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Sporcizia e risse, è emergenza degrado a Venezia

VENEZIA. Un turista immortalato mentre fa i suoi bisogni dentro un cestino sulla Riva degli Schiavoni, un gruppo di filippini che mette su un pic nic in piazza San Marco con tanto di fornelletto; due bagnanti a mollo nel Canal Grande e ancora risse per un parcheggio in piazzale Roma e un venditore ambulante finito in acqua per sfuggire ai vigili. E' "emergenza degrado" a Venezia.
Tuttavia, mentre le polemiche del dopo Ferragosto montano di giorno in giorno, sono ben pochi i negozianti che si lamentano. Anzi molti veneziani fanno orecchio da mercante, più attenti al portafoglio che alla maleducazione. Il turismo, infatti, continua a crescere. Locali e gondole sono pieni. Il vero problema, invece, riguarda la mancanza di governo del territorio e del turismo, come hanno confermato diverse ricerche accademiche come quella dell'università Bicocca del 2012.
"Venezia è patrimonio mondiale e quindi occorre che tutte le classi sociali possano visitarla - ha dichiarato il governatore del Veneto Luca Zaia -. Qualcuno forse ha l’idea di fare di Venezia un salotto buono per benestanti. Io invece rilancio l’idea del numero chiuso. Per visitare Venezia bisognerebbe prenotare il posto - gratis - e decidere di volta in volta quante persone può ricevere la città, come si fa in molti centri all’estero. Mettere un ticket rischia di tagliare fuori un turismo giovanile che ha tutto il diritto di venire in laguna per fare magari una vacanza romantica tra morosi".

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