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Falcone replica alla Scilabra: “Sul Piano giovani bisogna fare chiarezza”

PALERMO. «Premettendo che le iniziative giudiziarie in sede civile possono essere sanzionate con la temerarietà della lite, mentre in sede penale con la maggiore controffensiva della calunnia, nessun tentativo di confondere le acque è stato mai fatto, ma solo la necessità di fare chiarezza e rimuovere quel fango che rischia di coprire irrimediabilmente una delle poche speranze siciliane, come il Piano Giovani». Lo dice il capogruppo di Forza Italia all'Assemblea regionale siciliana, Marco Falcone, in risposta all'annunciata querela da parte dell'assessore regionale alla Formazione, Nelli Scilabra. «A differenza di altri non siamo mai stati giustizialisti - aggiunge il deputato azzurro -, ma gli elettori ci hanno assegnato il ruolo di controllo e impulso e per noi diviene un dovere esercitarlo. Pensavo che chi ha la responsabilità di un segmento del governo regionale, di fronte ad una vicenda di manifesto fallimento e non solo, si sarebbe fermato per evitare di farsi male e coinvolgere altri su una faccenda che appare sempre più complicata e difficile da difendere. Invece mi rendo conto che bisogna fare ulteriore chiarezza e comunicare all'esterno altri fatti su cui chiederemo che l'opinione pubblica, ma, a questo punto, anche le autorità magistratuali ordinarie e contabili, dicano la loro». «Lunedì alle 11,30 - conclude Falcone - terremo nella sede dell'Ars di Catania, in via Etnea, 73 una conferenza stampa sul Piano Giovani e su altri fatti ancora sottaciuti».

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