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Edifici abbandonati a San Cataldo,
scatta operazione di derattizzazione

SAN CATALDO. Decoro urbano, riqualificazione e ripopolamento del centro storico. Questi alcuni degli obiettivi principali dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giampiero Modaffari che in questi giorni ha avviato la seconda ondata di derattizzazione con particolare riguardo agli edifici abbandonati e gli spazi non curati. Oltre quattrocento le vecchie abitazioni oggetto di un’intensa operazione di disinfestazione che consentirà di evitare rischi per l’igiene pubblica vista la presenza di ratti nelle zone più vecchie e degradate della parte più antica della città. “Abbiamo inoltre avviato – ha dichiarato il sindaco Giampiero Modaffari – dopo quarant’anni, la disinfezione delle strade da pulci, zecche e zanzare. Una volta a settimana infatti un camioncino munito di una botte d’acqua e un prodotto specifico nebulizzerà questo composto in ogni angolo della città, in modo da metterci al riparo da qualsiasi tipo di parassita”. Ma le novità non sono finite qui. Nell’ottica della riqualificazione urbana e del ripopolamento del centro storico il primo cittadino e la sua giunta hanno già messo mani su un nuovo regolamento che sarà approvato entro il mese di settembre e che prevede agevolazioni e sgravi fiscali per coloro che decideranno di costruire o trasferirsi in centro storico. “Abbiamo previsto – ha spiegato ancora il sindaco Giampiero Modaffari – per coloro che interverranno con la ristrutturazione di immobili in centro storico il 25 per cento di oneri di concessione in meno, il mancato pagamento della Cosap, la Tari gratis per tre anni, l’abbattimento dell’Imu per tre anni, e la Tasi all’1 per cento sempre per tre anni. Chi aprirà nuove attività in centro storico non pagherà la Icp per i primi tre anni. Tutto ciò con l’obiettivo di migliorare il decoro urbano e la qualità dei fabbricati del nostro centro storico, risvegliare l’economia sancataldese che è prettamente edile, ridurre l’espansione edilizia a favore del ripopolamento del centro urbano. Abbiamo previsto inoltre il cosiddetto start up – conclude Modaffari – per quei giovani che hanno meno di 40 anni che intendono avviare in centro storico attività che hanno a che fare con internet e comunicazione. Ri.Ci.

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