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Giustizia, M5s: no ad incontro con Orlando. Renzi: parlano solo coi terroristi

ROMA. "Proviamo un senso di ribrezzo nel constatare che un presidente del Consiglio possa ancora scendere a patti con Berlusconi sulla giustizia". I deputati e i senatori M5s delle commissioni Giustizia di Camera e Senato annunciano sul blog di Grillo che non incontreranno il ministro Orlando per illustrargli le proposte del movimento. Secca la replica del premier: "E i grillini rifiutano il confronto sulla riforma della Giustizia... Coi terroristi bisogna interloquire ma guai farlo con il governo...". Matteo Renzi polemizza su Twitter dopo il no del gruppo M5s. Anche il ministro Orlando risponde: "Non facciamo accordi più o meno segreti con nessuno: esiste una maggioranza che fa delle proposte e che si confronta con tutti", ha detto il guardasigilli, smentendo voci su un patto del Nazareno sul capitolo giustizia e respingendo le accuse dei grillini di accordi sottobanco con Fi.
Nella lettera, a firma dei parlamentari M5s delle commissioni Giustizia di Camera e Senato, viene spiegato - tra i motivi per i quali i pentastellati non andranno all'incontro - che "in primo luogo" il ministro Orlando avrebbe 'peccato' di "un tipico caso di scortesia istituzionale", dal momento - si legge sul blog di Grillo - era stato chiesto di "conoscere più dettagliatamente i contenuti giacché non siamo disponibili ad una chiacchierata ferragostana". Insomma, "siamo contrari agli incontri 'di facciata' al chiuso delle stanze". La chiusura si fa più dura quando al ministro della Giustizia viene detto che è "finito il tempo delle chiacchiere e degli slogan usando le slides. E' arrivato il momento dei fatti. Quando il suo governo avrà le idee chiare ce lo faccia sapere".    
Non manca però un elenco delle "priorità": a cominciare da una "vera legge anticorruzione, che ripenalizzi il falso in bilancio ed introduca il reato di autoriciclaggio; una norma che riveda il sistema della prescrizione penale"; poi "una seria riforma della giustizia civile" con "tempi certi ma ragionevoli" incentivando "anche giudici e consulenti a lavorare per tempi ed obiettivi"; riorganizzazione del lavoro nei tribunali; snellire le procedure che "premiano i più furbi" e "tassano i più onesti". Secondo M5s basterebbero "2-3 mesi" per far tutto se ci fosse "la volontà politica". Ma è "evidente a tutti che, dopo il Patto del Nazareno, la lotta alla criminalità e, più in generale, la giustizia penale, siano scivolate all'ultimo posto delle priorità del governo". Infine, M5s ricorda la 'prorogatio' del Csm e chiede di cambiare "modello" per averne uno "svincolato da logiche correntizie e partitiche".

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